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Scampoli
d'autunno
Passo Monscera (Piero) - Passo san Jorio (Carlo) - Colle
della Bettaforca (Piero) - Col de Romme (Giorgio)
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Passo
Monscera m. 2.103 - le
foto - l'altimetria
- la mappa - il
percorso
1 ottobre. Le previsioni del tempo danno bello fino al tardo pomeriggio:i
carico armi e bagagli e raggiungo Domodossola per salire ai 2.103 metri
del Passo Monscera, valico tra la valle di Bognanco e la valle del Sempione,
al confine tra Italia e Svizzera .
La salita fino a San Bernardo è tutta su asfalto, facile il tratto
fino a Bognanco ma ancora all'ombra e quindi freddino data la stagine avanzata,
mentra da Bognanco a San Bernardo le pendenze sono impegnative ma il sole
scalda e mi godo i colori dell'autunno.
A San Bernardo breve sosta e poi inizia lo sterrato. Apro una parentesi:
Giorgio mi aveva preparato uno schema del percorso con le altimetrie desunte
dalla carta topografica ed io andavo tranquillo perchè le indicazioni
di Giorgio segnalavano pendenze dure ma non impossibili. Piccolo
particolare: dopo San Bernardo la strada scende di 50 metri in poco meno
di 1 km e quindi, dopo la discesa e passato il ponte mi trovo a pedalare
su pendenze a doppia cifra con punte oltre il 20% che, ovviamente, mi fanno
mettere il piede aterra. Giorgio in quel momento è ad Antibes ma
sicuramente gli fischiano le orecchie.
Mi diranno poi che il tratto dal ponte ad Arzaè talmente ripido che
lo hanno dovuto asfaltare perchè il passaggio dei fuori strada e
le piogge lo avrebbero reso impercorribile. Da Arza (2 case) la strada ridiventa
sterrata e ciottolosa ma pedalabile con pendenze sempre importanti ma accettabili.
Si esce dal bosco e si arriva presto all'Alpe Monscera dove si vede a sinistra
il Rifugio Gattascosa e a destra in alto il Passo Monscera. Ancora 20 minuti
di sterrato e sono al Lago Monscera, pochi metri sotto il passo che raggiungo
per pendii erbosi in 2 minuti.
Al passo incontro tre fratelli di Malnate con i quali passiamo una mezzoretta
in pieno relax e quindi la discesa fino a Domodossola.
Piero Rota |
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Passo
San Jorio m. 2.014
 Passo
San Jono m. 2.014Sabato 15 ottobre,giorno della classica delle foglie
morte assieme a 4 amici in MTB abbiamo conquistato il Passo di San
Jorio (2014 m) posto al confine tra Italia e Svizzera.Vi posso garantire
che trattasi di una salita mitica,27 km di ascesa, dislivello di circa 1800
m., 15 km su asfalto al 7% medio e i rimanenti 12 su strada bianca, di cui
gli ultimi 2,5 per superare ben 300 di dilivello. Giornata autunnale favolosa
con incredibile inversione termica. Alla fine al rifugio posto a 1950 m
abbiamo divorato un piatto fumante di pizzoccheri in tenuta quasi estiva
Carlo Colombo |
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Colle della
Bettaforca m. 2.672 - le
foto -
l'altimetria -
la mappa
15
ottobre, si corre il Giro di Lombardia ma la giornata è troppo
invitante per starsene a casa; magnifico sole autunnale, le
sole nuvole sono le bianche scie degli aerei.
Decido di fare un secondo
tentativo al Colle della Bettaforca, dopo quello dello scorso anno sempre
in questo periodo; allora mi ero fermato a Resy per ripararmi da una temporale
ed avevo dovuto poi tornarea St. Jacques con le pive nel sacco.
e
dovrebbe essere la volta buona, se la neve caduta in Valle d'Aosta la
scorsa settimana non mi impedirà di raggiungere il valico.
Decisamente
oggi è una giornata particolare. Salendo da Verres a St. Jacques
incontro un traffico micidiale ma non di auto bensì di mandrie
che proprio oggi lasciano gli alpeggi per scendere a valle dove passeranni
l'inverno. La strada ha assunto una colorazione marrone (vi lascio immaginare
dovuta a che cosa) ma le continue soste per far passare i pacifici animali
danno un tocco di colore piacevole e divertente. A St. Jacques altra curiosità:
un matrimonio nella chiesetta del paesino dove la sposa arriva su un cavallo
bianco (un po magro per la verità).
Ma è ora di andare: da St. Jacques m. 1.689 scendo per trecento
metri fino al cartello che indica il Rifugio Città di Casale ed
imbocco la stradina asfaltata sulla sinistra. Raggiungo subito il rifugio
Casale m. 1.701 ed affronto lo sterrato dal fondo ottimo
ma dalle pendenze oltremodo arcigne. L'alibi della fotografia mi consente
di prendere fiato molto più sovente di quanto non avrei pensato.
La breve apparizione di un capriolo e poi arrivo alla stazione di arrivo
della seggiovia che sale da Frachey. Da adesso in poi il percorso è
quello della pista di sci che scende dalla bettaforca fino al Crest e
le pendenze sono quelle di una pista da sci tranne alcuni falsopiani sui
quali al pedalata è più agevole. Arrivo infine alla stazione
di partenza della seggiovia che da quota 2.308 raggiunge il colle della
Bettaforca e con rammarico vedo che c'è molta neve. Ma fin qui
sono arrivato e non mollerò facilmente senza prima averci provato.
Purtroppo la strada è inzuppata dall'acqua della neve che fonde
sotto il sole ( mi permetto di ricordare che la neve non si scioglie ma
fonde, queta è la corretta dizione secondo le leggi della fisica).
Raggiungo i 2.419 metri rilevati dal GPS e mi devo arrendere: la
strada è tutta bianca e la neve bagnata la rende impercorribile.
Dietrofront e appuntamento per il prossimo anno, magari a luglio.
Piero
Rota
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Col
de Romme m. 1.300 - le
foto - l'altimetria
Rispondendo ad un invito dell'amico
Alberto Ferrari di Cicloturismo che mi aveva chiesto una documentazione
fotografica sul Col de Romme dal versante nord ho ripercorso in salita partendo
da Cluses la strada che con Piero qualche mese fa avevamo disceso al ritorno
dal Col de la Colombiere.. Salita dura e impressionante soprattutto nel
primo tratto dove si ha l'impressione di scalare una parete verticale. Poi
le pendenze diventano più morbide quando si esce nello spazio aperto
fino ad arrivare al paesino di Romme da dove si scorge la temibile Colombiere.
Giorgio Rossini |
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