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GIRO
PASSO DEL BERNINA - (cliccare sulle foto per ingrandire)
Partenza
da Cremona il 07 agosto con l'ammiraglia di Aldo Bassini x gli amici Basso
destinazione Grosotto per il giro del Bernina: 130 km . con le salite
del Passo Bernina ( 27 km da Tirano con un dislivello di circa mt.1870
pendenza media 5,5%), altra salita dal bivio x il Bernina x raggiungere
il Passo Forcola di Livigno ( 4 km di salita con dislivello di 260 metri
pendenza media 7% ) e giunto a Livigno salita al Foscagno ( 2 salite da
7 km con un dislivello di circa 394 metri pendenza media 7% ) e discesa
verso Bormio per raggiungere il nostro arrivo Grosotto. Tempo percorso
6.15.
Abbiamo
alloggiato in un garni interessante e soprattutto abbiamo mangiato in
un ristorante convenzionato al garni dove abbiamo mangiato bene e tanto
(specialità valtellinesi) per un prezzo veramente modesto.
Dopo la cena abbiamo fatto un giro nel grandissimo paese di Grosotto (
non è per niente vero: è un paese veramente piccolo ma caratteristico
) e abbiamo bevuto al bar niente popò di meno che 2 acque toniche
ciascuno (beviamo veramente forte) e intanto eravamo assorti a vedere
gli automobilisti soprattutto giovani che smanettavano una marea e tiravano
tutte le marce: vai a capire per quale motivo.
Bando alle chiacchiere, veniamo al giro: partenza ore 8 del giorno 8
agosto da Grosotto: abbiamo percorso per 10 km circa una strada secondaria
molto caratteristica che costeggia l'Adda fino a Tirano. Raggiunta la
piazza con la chiesa, abbiamo svoltato a destra e da qui si inizia la
famosa salita di 27 km. Le pendenze sono sempre continue e non difficili
fino al km 4,5 della salita. Il panorama è prettamente alpino,
quasi incantevole se non fosse per le pendenze. Dopo circa 8,5 km da Tirano,
si apre all'improvviso davanti a noi il lago di Poschiavo e la strada
diventa un dolce saliscendi lungo la sponda sinistra del lago. Ma al km.
17 dopo il passaggio sotto un modestissimo arco, iniziano gli ultimi 10
km costanti ma interessanti dove le pendenze sono costantemente al 7%.
Ma noi saliamo sempre col nostro passo, sfidando un po' il traffico e
la pendenza della strada. Qualche volta la concentrazione lascia il posto
a qualche stronzata che si dice, ma noi come il grande Fausto e Gino,
continuiamo imperterriti la nostra salita. Raggiungiamo il bivio il quale
ci porta verso la Forcola di Livigno, ma continuiamo sulla strada che
ci porta al Passo Bernina: mancano circa 4 km.
Una volta raggiunto il Bernina il caro amico Basso, si deve fermare per
espletare alcuni bisogni e nel frattempo un po' per il cielo velato e
per l'altitudine mi raffreddo una marea. Scendiamo sempre dalla stessa
strada, e la mia bici ha qualcosa perché non è stabile:
invece era il vento così forte lateralmente che mi spostava. Svoltiamo
a sinistra e percorriamo la salita che ci porta alla Forcola di Livigno:
Basso va via in scioltezza e io accuso una marea, mi sembra di avere una
marea di spilli nelle gambe: mi sono raffreddato troppo. Una cosa del
genere non l'ho mai provata e non è una bella cosa.
Raggiunto il Passo ci buttiamo nella discesa verso Livigno e qua incrociamo
numerose squadre di ciclismo e qualche velociraptor proprio carina con
un bel gemello, caviglia fine ecc.
Sosta in un bar di Livigno, thè caldo, riempiamo le borracce e
via x le ultime salite: Eira e Foscagno.
Le salite sono tranquille, costanti e belle e grazie al cielo un po' nuvoloso
non abbiamo il sole a picco sulle nostre teste.
Agli ultimi 500 metri del Foscagno, siamo sorpassati da un altro ciclista
e il buon Basso ha un ottimo spunto e non molla la ruota del ciclista.
Ovviamente io mollo, non ho creduto nei miei mezzi e accuso ma siccome
sono un gregario di natura (grande altruismo) arrivo in vetta al Passo
dopo qualche secondo.
E da qui si scende a tutta verso Bormio, ma ci sono dei pezzi in cui bisogna
far girare la gamba. Il gregario Gallo seguito dal suo capitano Basso
sono in forma bestiale e tirano ancora: nelle gambe c'è ancora
dell'energia. Arriviamo a Bormio, trasportato dall'euforia mi farei anche
lo Stelvio se avessi la macchina d'appoggio, ma non avendocela si scende
per Grosotto.
Il mio capitano sceglie per strade secondarie e non trafficate (giustamente):
ad un certo punto inizia una salita terribile e qua mi girano proprio
i marroni: sono più di 6 ore che siamo a cavallo di una bici e
stiamo sbagliando strada. Chiediamo informazioni e ritorniamo indietro
per la strada corretta.
Costeggiamo i paesini che ormai non ci sono più vicino a S.Antonio
Morignone (il famoso disastro della Valtellina) e su un altro strappo
il mio capitano va via.
Ma a meno di 1 km da Grosotto, siamo ancora lì a scattare il capitano
con il suo fido gregario per raggiungere l'arrivo: chi arriverà
per primo? Ovviamente arriviamo insieme e concludiamo insieme una bellissima
giornata con le nostre amate compagne.
"Gallo"
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