-----------Cime Bianche: Colle Superiore m. 2.981 - Colle Inferiore m. 2.896
 
 
 
  Anni fa avevo rimproverato a Giorgio di aver inserito nel suo Catalogo alcuni valichi che io ritenevo fossero unicamente pedestri: tra questi la Bettaforca e i colli Superiore e Inferiore delle Cime Bianche.. La mia osservazione era motivata dal fatto che avendo percorso in lungo e in largo queste montagne nella seconda metà degli anni 50 e negli anni 60, ricordavo benissimo di aver trovato solo sentier ma non strade (e neppure impianti di risalita a parte le Funivie di Plateau Rosa e del Furrgen. Adesso le cose sono cambiate di molto: in bene per gli sciatori che anno impianti che collegano Valtournenche con Breuil-Cervinia attraverso il Colle Inferiore e il Colle Superiore, male per chi ama i paesaggi incontaminati e odia i tralicci di teleferiche, seggiovie e skilift. Le strade che oggi ho percorso ricalcano l tracciati delle piste di sci e sono le strade che percorrono in estate i mezzi meccanici che portano il materiale per la manutenzione degli impianti. Ma tantè: le strada adesso ci sono e tanto vale percorrerle. Proprio per la loro natura, queste strade sono molto ripide e presentano tratti a fondo terroso compatto nei punti di minor pendenza e tratti sassosi e sconnessi nei punti di maggior pendenza.
Lascio l'auto al parcheggio delle funivie e inizio a salire: fino al lago Goillet è un vero tormento con lunghi tratti percorsi a spinta sia per le pendenze che per il fondo sconnesso - poi un breve tratto in cui tirare il respiro è poi ancora percorso duro fino alla stazione della funivia chiamata Laghi Cime Bianche - breve sosta al bar e poi via per l'ultimo tratto quasi tutto in sella tranne alcune decine di metri - raggiungo il Colle Superiore in leggera discesa ed incomincia quella che io chiamo "pioggia ad aghi" cioè un misto di pioggia gelata e neve che tamburella sul casco e non bagna: mi accompagnerà per tutto il tempo che rimarrò sopra i 2700 metri.
Il Colle Superiore è una specie di pianoro di un centinaio di metri, pieno di sfasciumi tipici di queste montagne. Mi sposto un poco a sud per individuare il Colle Inferiore tra la Gran Sometta e il Bec Carrè, tipico roccione a forma quadrata dal quale si diparte il crinale che prosegue verso la Roisetta e il Tournalin: devo scendere di circa 200 metri di quota e risalirne 100 per arrivare al Colle Inferiore e poi percorso inverso per ritornare qui - la zona è deserta e si sente solo il gracchiare dei corvi che si posano sui tralicci degli skilift dei quali è costellata la zona... Scendo nel versante della Val d'Ayas fino ad un piccolo cantiere e risalgo un paio di tornanti fino al Colle Inferiore: lo sguardo spazia sul versante della Val Tournenche e della Val d'Ayas, individuo il Colle della Bettaforca su cui sono salito poche settimane fa. Il punto di valico è interamente ricoperto di cemento perchè è il punto di arrivo dello skilift che sale da Valtornenche e di quello che risale dal versante della Val d'Ayas. Provo un senso di fastidio che mi induce a lasciare il posto per riguadagnare il Colle Superiore. La risalita al colle è veramente penosa: dopo trecento metri in bici devo mettere piede a terra e proseguire con soste ogni 10 metri: siamo a circa 3.000 metri e il fiato ne risente. Sul Colle Superiore trovo una famiglia di francesi saliti a piedi dalla Val d'Ayas: indico loro tutte le cime che ci circondano (a parte il Cervino accuratamente nascosto dalle nubi). Ci salutiamo e poi inizio la discesaverso Cervinia ripercorrendo la strada fatta in salita.
Ci metto un'ora e mezza a ripercorre i circa 10 km che mi separao dal Breuil, riconoscendo i punti percorsi congli sci sulla pista del Ventina.
Conclusione: sono abbastanza deluso sia per le condizioni atmosferiche che non mi hanno consentito di godere appieno del panorama sia per la continua presenza di ferraglia che degrada notevolmente il paesaggio.
Piero
 
 
 
 
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