----------Colle dell'Agnello - m 2.744
 
 
 
  Oggi faccio il capitano non giocatore della squadra UIC composta da Presidente e Segretario. L'infortunio occorsomi salendo al Colle di Rocca Brancia, che non avevo avvertito a botta calda, questa mattina mi paralizza il ginocchio destro che è diventato come un pallone e che non posso piegare. Ci provo a salire in bici ma è inutile.
Vorrà dire che accompagnerò in auto Giorgio e Tullio su quella salita che avevo già percorso nel 1999 in una giornata di vento e nuvole e che ricordo come una delle più dure della mia carriera di cicloscalatore, con la strada ruvida e piena di buche che rendeva ancor più dura la salita: fu proprio in quell'occasione che decisi di passare alla "tripla" per potermi permettere altre salite del genere. Ricordo anche l'emozione dell'arrivo sul valico, con il cielo viola e le nubi nere: erano le 5 del pomeriggio del 22 giugno e c'era ancora moltissima neve ai bordi della strada, sul valico solo un'auto con a bordo una coppia di tedeschi che mi fecero salire e mi offrirono un caffè tiepido da un provvidenziale thermos. Non ero mai salito in bici a questa altezza, solo il Gran San Bernardo la settimana prima. Mi sentivo il padrone del mondo e fu allora che mi sentii veramente un cicloscalatore. Oggi la musica è diversa ma cerchero di aiutare i miei amici aprovare le stesse sensazioni.Prima sorpresa: la strada è molto bella rifatta da poco con asfalto liscio anche in quota e questo renderà meno dura la fatica. Si parte da Casteldelfino a quota 1.280, dal piazzale della chiesa dove avevo parcheggiato 7 anni prima. Alcuni agevoli tornanti, poi il piccolo abitato di Rabioux, altro tratto abbastanza duro e Villaretto dove la strada spiana per circa 3 km, poi ancora tornanti, ancora un breve tratto duro e siamo a Castello di Chianale dove c'è la diga e il lago che costeggiaamo vino a Pontechianale.Finora Giorgio e Tullio pedalano affiancati ed io li precedo per scattare foto. Arriviamo così a Chianale, alla vecchia Dogana a quota 1.830 m., dove iniziano gli ultimi terribili 9 km e 200 metri che ci porteranno a superare un dislivello di 914 metri con una pendenza media del 10%. La giornata è magnifica, non c'è una nuvola e non c'è neppure vento ed allora via, andiamo su piano piano, Tullio con una canottiera nera (si è tolto la maglia) e giorgio con la ormai abituale ginocchiera bianca. Abbiamo persuaso Giorgio a percorrere a piedi i tratti che superano il 12%, per non provare oltre il ragionevole il ginocchio malandato. Dopo i primi 2 km breve sosta a un ampio tornante vicino ad una malga dove fanno burro e formaggi.di qui Tullio va in solitaria con l'intesa di aspettarci ai piedi degli ultimi tornanti e di salire al valico assieme a Giorgio. Dopo un altro tornante un cartello indica che inizia un tratto al 14% e Giorgio si concede una breve "passeggiata" a piedi fino a quando la strada "spiana" al 10%, risale in sella e così via. Durante la salita un simpatico incontro con Marco, ciclista di Spinetta CN che sta scendendo. Ciscambiamo poche e gli prometto di pubblicare la sua foto a ricordo di questa giornata. Infine vediamo il valico e gli ultimi tornanti e la canottiera nera di Tullio che ci aspetta. Io salgo al valico per attendere i due e scattare le foto del loro arrivo. Dall'alto scorgo Tullio e Giorgio che affrontano la penultima tirata, l'ultimo tornante ed infine eccoli sul Colle dell'Agnello. Cerco di carpire da sguardi e parole i pensieri e le emozioni che provano e che anch'io rivivo. Foto a volontà poi ammiriamo il panorama verso la Francia. Io riparto per Ponte Chianale alla ricerca di un ristorante dove pranzare. Lo trovo ed i 2 mi raggiungono. Gambe sotto il tavolo con fusilli al ragù e frutta. A casteldelfino riprendiamo le auto e via di conserva fino alle porte di Torino dove Giorgio preosegue verso il nord e noi ad est verso Alessandri. Allo svincolo saluto Tullio con il braccio. Giornata indimenticabile anche se non ho dato un colpo di pedale.
Piero
 
 
 
 
Foto------Mappa-- ---Altimetria--da salite.ch