I Passi svizzeri attorno ad Andermatt
Tragicommedia in 5 atti ed epilogo per cicloscalatore pesante
 
 
 
  Il progetto risale a parecchi anni fa: l'idea era di fare il brevetto "Edelweiss" ma più realistiche considerazioni sull'autonomia del sottoscritto hanno imposto una nuova filosofia: "One climb one day" che tradotto in italiano suona più o meno "Una salita al giorno toglie il medico di torno".
Utilizzando come base la casa di mio figlio a Lugano farò una serie di incursioni con obiettivo i valichi over 2.000 attorno ad Andermatt: Grimsel da Oberwald, Furka da Realp, Oberalp da Andermatt, Susten da Wassen, Novena, da Airolo
Il San Gottardo l'ho salito alcuni anni fa per la mitica Via Tremola e lo rifarò volentieri con Aurelio e Luca se e quando decideranno di andarci.
 
 
 
 

Atto I: Grimsel - m. 2.186 - Foto
20 giugno -salita in auto da Airolo al Novena (prossima meta e discesa su Hulrichen (la durezza del versante di Ulrichen mi consiglia di fare il Novena da Airolo come avevo previsto). Partenza da Oberwald col sole. Prima sosta alle presunte sorgenti del Rodano e poi i primi duri tornanti verso Gletsch, sempre accompagnato dal tracciato della ferrovia del Furka che si intreccia con la strada con visione sui tornanti finali che conducono al Grimsel. Arrivo a Gletsch dove si dividono le strade per Grimsel e Furka. Poi su per i tornanti del Grimsel con la costante presenza del Furka. La strada è molto bella ed ampia, troppo ampia con lunghe tirate tra un tornante e l'altro con pendenze medie tra l'8% e il 9% e punte di 12% (a me piacciono le stradine strette e tortuose dove ci si appoggia mentalmente al bordo della strada per fare meno fatica). Infine tornante con scritta in tedesco che più tardi scoprirò che indicava "Ultimo tornante". Infine il passo. Ristoro al corpo ed allo spirito con riattivazione della circolazione negli arti inferiori. Discesa su Oberwald veloce ed agevole ma con cautela negli ultimi km per la starda ancora umida di pioggia.

 
 
 
 
Atto II: Novena (Nufenen) - m. 2.478 - Foto
La salita l'avevo visionata 2 giorni prima in auto e mi era sembrata meno duro di quanto si è poi rivelata. Salto i primi km per lavori in corso e Parcheggio l'auto su un comodo spiazzo a Fontana. Fino ad All'Acqua si sale agevolmente (max 5%) percorrendo la verdissima, piacevole e tranquilla Val Bedretto. poi le pendenze si inaspriscono. Anche qui come al Grimsel strada larga con lunghi dritti all'8% medio che tagliano le gambe. Una nota negativa la costante presenza di tralicci che troneggisano evidenti al centro del paesaggio (molto simile al Passo Monscera). salgo abbastanza regolarmente, tornante dopo tornante, ed eccomi sul passo. Foto al cartello e poi birra e caffè. Incontro Ben e Huberto, ci scambiamo quattro chiacchiere in stentato inglese (stentato da parte mia) e poi precipitosa discesa su Airolo per torna a casa a vedere almeno il secondo tempo di Italia-Repubblica Ceca.
 
 
 
 

Atto III: Susten - m. 2.224- Foto
24 giugno - Vada per il Susten. Raggiungo Wassen attraverso il traforo del Gottardo, segnalato come chiuso ma in realtà aperto al traffico automobilistico fino a Wassen dove l'autostrada è interrotta per motivi non ben precisati. Parcheggio l'auto e inizio la salita con tre tornanti e 3 brevi gallerie che superano il salto iniziale e immettono nella Meiental attraverso una lunga galleria paravalanghe. La Meiental è stupenda, verdissima con un profumo di erbe e fieno che stimola l'appetito. Breve sosta a Meiendorfli per un panino e poi via lungo la strada che sale inesorabile lungo il fianco destro della valle senza tornanti, seguendo il fianco della montagna con una serpentina degna di un serpente con l'artrite: poche curve e sempre la visione della strada che sale. Ai 1900 metri la valle vira a sinistra e si comincia a intuire il passo. Raggiungo faticosamente il primo tornante a poco più di 2,5 km dal valico e poi ancora una tirata, il secondo tornante, altra tirata ed il tunnel di valico (300 metri ben illuminato) che porta al piazzale dove è situato il cartello ufficiale. Foto di rito con l'amico Beat salito da Innertkirchen. Salgo al passo geografico (300 metri di stradina ripida) poi sosta al bar (caffè e birra) e ritorno alla base. Prossima settimana il Furka e Oberalp

 
 
 
 

Atto IV:Furka m. 2.436- Foto
Era il passo più temuto: in realtà si è rivelato il più agevole, forse perchè dopo Grimsel, Susten e Novena le gambe si sono abituate a certe pendenze, forse proprio perchè il diavolo non è poi così brutto come si immagina.. Lascio la macchiana a Hospental e mi dirigo verso Realp fiancheggiando i prati che d'inverno ospitano le piste di sci di fondo che ho percorso (anello Andermatt-Realp-Andermatt) numerose volte negli anni 80 con i miei figli. Fino a Realp la strada è in leggerissima ascesa (attenzione ai lavori in corso) ma da Realp comincia la salita vera: questa volta ci sono i tornanti che innalzano subito di 400 metri fino all'Hotel Galenstock. Da qui lunghissima tirata sul fianco della valle fino a Tiefenbach da dove finalmente si vede il passo o meglio l'Hotel Furkablick che dista dal passo 300 metri. altra lunga tirata sempre sul fianco della valle poi 2 (o 3) tornanti e si arriva al Rifugio Furka e all'Hotel Furkablick. Da qui 300 metri di piano a sono al passo. Deserto assoluto anche perchè intanto ha cominciato a piovere e i tuoni non promettono nulla di buono. Foto veloci e poi caffè e birra al Furkablick. La discesa su Realp è lenta a causa della pioggia. Da Realp a Hospental un soffio. Prossimamente Oberalp e come epilogo il Lucomagno.

 
 
 
  Atto V: Oberalp - m. 2.046- Foto
30 giugno - giornata di sole e di caldo - partenza da Andermatt piuttosto tardi (ore 13.00) - salita particolare: tornanti enormi che non sembrano tornanti ma curve di indianapolis, un tornante in galleria, e poi, la cosa più strana, non faccio fatica. Non è che la velocità sia aumentata di molto, ma proprio non faccio fatica. Certo le pendenze sono abbordabili e solo in 2 o 3 punti ho visto la doppia cifra ma per pochi metri (l'altimetria di salite.ch dà un tratto di 800 metri al 12,5% a cavallo del chilometro 5: io non l'ho trovato, forse hanno modificato il tracciato) - poche e brevissime soste per le foto e per un ...ristoro ed in men che non si dica sono sul falsopiano finale - lunga galleria paravalanghe dalle cui aperture si vedono scorci del lago: l'Oberalpsee, la tentazione di fermarmi per scattare inquadrature suggestive è grande ma la prudenza impone di non fermarmi in galleria. Sul passo l'unica nota stonata è una enorme mucca in plastica accanto al "Panneau" ufficiale. Foto, caffè e birra (dalla salita alla Colombiére con Giorgio ho preso questa piacevole abitudine) poi i preparativi per la discesa (col casco) e giù a capofitto: discesa velocissima per i lunghi rettilinei, le curve ad ampio raggio e la quasi assenza di traffico (le persone normali con questo caldo se ne stanno a casa al fresco): ho toccato punte di 70 km/h (poi ho frenato per.. paura).
I 5 atti sono finiti. La prossima settimana epilogo al Lucomagno: anche se sotto i 2.000 il nome mi evoca storie fantastiche di gnomi, maghi e cose simili: non posso non andarci.
 
 
 
  Epilogo: Lucomagno - m. 1.914- Foto
9 luglio, giornata della finale dei mondiali - per ingannare l'attesa e sfruttare il bel tempo parto prestissimo per il Ticino per l'ultima delle salite che avevo in pragramma da moltissimo tempo: il passo di Lucomagno -lascio l'auto a Biasca e percorro i 21 km che mi portano ai 950 m. di Olivone - colazione e poi inizia la salita vera: 19 km che mi condurranno ai 1.914 metri del Passo di Lucomagno, poco meno di 1.000 metri di dislivello tra boschi e pascoli verdissimi - la salita non è dura e salgo con disinvoltura a velocità per me inconsuete in salita - sicuramente è l'allenamento ma più di tutto sono le pendenze sempre morbide e senza strappi - prima di Campra mi fermo ad una fontana e sbadatamente faccio una passeggiatina tra le.... ortiche (le gambe mi bruceranno fino a sera) - la strada ora sale sul fianco sinistro della valle mentre sul fianco destro si scorge la strada vecchia ora chiusa al traffico - raggiungo Acquacalda e la sua magnifica piana a pascolo e poi in 3 km di leggerissima salita arrivo al valico.
Solita birra e solito caffè, alcune foto e poi giù verso Biasca con qualche problema sulle lastre di cementodella strada che con le loro giunture rendono meno piacevole la discesa fino a Olivone - da OLivone a Biasca unico problema il traffico del pomeriggio domenicale.
Adesso ho finalmente completato il programma "Svizzera 1" - prossimamente il programma "Svizzera 2" e cioè i valichi dell'Engadina e dintorni: Julier, Albula, Fluela, Fuorn.