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Engadina e dintorni - Albulapass m. 2.315 - Ofenpass m. 2.149 - Fluelapass
m. 2.389 - Julierpass m. 2.284
by
Piero Rota
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Albula Pass - Giovedì 21 settembre, ore 12: curiosando in
internet capito per caso sul meteo svizzero e vedo che per i prossimi
2 giorni in Engadina c'è sole fisso. Propongo a mia moglie un breve
week-end a St. Moritz e dintorni e venerdì alle 7 siamo in auto
verso l'Engadina. Triviamo un Hotel s Celerina e subito mi metto in bici
in direzione La Punt e Albula Pass. Questi luochi mi sono molto famigliari
perchè ho partecipato a ben 10 edizioni dell'Engadin Skimarathon:
manifestazione di massa (12.000 partecipanti) di sci di fondo di 42 che
parte dal Maloia e arriva a Zuoz passando pe Silvaplana, St. Moritz, Pontresina,
Celerina, Samedan, La Puntt. A La punt svolto a sinistra ed inbocco la
strada per l'Albula Pass: le altimetrie ufficiali danno i primi 6 km con
pendenza costante superiore all'8& ed è vero - dopo 2 km mangio
un panino preparatomi in albergo e per tutta la giornata avrò sullo
stomaco salame affumicato, cetrioli e senape. Col mio solito passo, cioè
molyo molto lentamente risalgo i tornanti sopra La Punt dentro ad un bosco
di larici piuttosto radi e malaticci, tra lo scampanio di vacche svizzere
doc. Il bosco finisce poi ancora 1 km abbastanza duro e la strada spiana
a pendenze attorno al 3-4%. Il valico è a circa 3 km che percorro
sotto il sole battente che quasi sembra agosto. Sul valico birra leggera
e caffè svizzero, foto e poi rapida discesa su La Punt e ritorno
controvento a Celerina.
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Pass
del Fuorn (Ofenpass) - Sabato mattina ci trasferiamo a Zernez, parcheggio
alla stazione e subito via in direzione Livigno e Merano verso il Pass del
Fuorn. Questa strada è molto particolare, almeno così lho
tovata io: 22 km senza un solo tornante in salita, qualcosa che assomiglia
a un tornante nella discesa da Ova Spin verso Punt La Drossa (bivio per
Livigno d poi salita verso il valico con tratti in falsopiano dove non si
capisce se si è in salita o in discesa, brevi impennate seguite da
leggere discese, lunghi rettilinei e vento contrario, icon la strada punteggiata
dai 10 parcheggi per i visitatori del Parco Nazionale Svizzerol Parco nazionale
Svizzero. Cronaca: da Zernez si sale leggermente per 1 km poi inizia un
tratto duro di circa 3 km con 2 brevi gallerie paravalanghe. Si continua
a salire in direzione della centrale elettrica di Ova Spin verso lo scollinamento
a quota 1.880. 5 km di blanda discesa verso Punt La Drossa m. 1.700 dove
c'è il bivio per Livigno (dogana e tunnel). Io proseguo in direzione
verso Merano su falsopiani ingannatori e con il vento in faccia. Arrivo
al Fuorn m. 1794, albergo del Parco Nazionale, e proseguo verso Boffalora,
altro albergo a poco meno di 2.000 metri di quota. Adesso si vede il tratto
terminale di strada che arriva al valico: poco meno di 1,5 km tra l'8 e
il 10% che il vento contrario (e la stancheza) rendono ancor più
duri. Dal valico lo suardo spazia verso la Val di Munstair e si vede la
bianca cima l'Ortles che domina lo stelvio. Mi accingo al ritorno e arriva
il Postale da Malles (Val Venosta) diretto a Zernez - vedo 2 ciclisti, giunti
con me da Zernez al passo, che appendono le bici sul retro del bus e salgono
- decisione fulminea, li imito rapidamente e raggiungo Zernez in tre quarti
d'ora, senza un colpo di pedale: per ogi ho già dato. |
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Fluela
Pass - Venerdì 29 settembre - Davos - obiettivo Fluelapass.
- il tempo non è così bello come la settimaana precedente
ma non minaccia pioggia - questa volta ho la bici da strada - mi sento in
forma e contrariamente al solito faccio i primi 8 km senza fermarmi - le
pendenze sono tra il 5 e 7% (solo nel tratto iniziale ho trovato qualcosa
in più) - prima sosta al Gasthaus Tschugen a quota 2.000 (chiesetta):
di li le pendenze aumentano e si attestano attorno all'8% con punte oltre
il 10%, ma niente di impossibile - bella strada bei tornanti, traffico moderato
e il tempo che continua a mantenersi buono anche se di tanto in tanto il
sole viene oscurato da nubi passeggere. Le gambe girano e la Fluelatal ora
si allarga - la strada sembra come un nastro scuro posato sull'erba ormai
ingiallita e si snoda pigramente verso l'alto dove si intravede il tratto
di massicciata che precede l'arrivo sul valico. Ancora un piccolo sforzo
e sono in cima. Faccio alcune foto e subito mi copro perchè la temperatura
è sui 7 gradi e tira vento. Al bar dell'Ospizio mi faccio un paio
di fette di torta di noci, la specialità- del posto e chiacchiero
una mezzora con una coppia di tedeschi che mi avevano visto arrancare nel
tratto più duro della salita. Casco in testa e via in discesa verso
Davos con frequenti soste per le foto che non ho fatto in salita. A Davos
ritrovo l'auto e anzichè ripercorrera la strada dell'andata (Bellinzona,
Splugen, Coira, Tifencastel) decido di rientrare dal Julier pass, mio prossimo
obiettivo chissà forse la prossima settimana. |
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Julier
Pass - Gioved'12 ottobre - Silvaplana - obiettivo Julierass. - l'ho
lasciato per ultimo perchè è il più breve e il più
vicino - il tempo è buono ma fa freddo - 7 °C - pantaloni lunghi
e maniche lunghe ma poi me ne pentirè. Il tratto di strada che attraversa
l'abitato di Silvaplana è tremendo anche perchè i muscoli
sono ancora freddi - 500 metri oltre il 10% - poi 7-8 % - ci sono alcuni
tornanti molto ampi dai quali è possibile scorgere la valle ed i
laghi - dopo 3,5 km, in corrispondenza di una centrale elettrica EWZ, terminano
gli alberi e iniziano i pascili - siamo di poco sopra i 2.000 m. - la strada
a volte spiana con lunghi rettilinei in falsopiani in leggera salita intervallati
da brevi rampe e tornantini - infine ecco il passo che raggiungo senza fatica
- torta e caffè, foto e poi, ben coperto, giù in discesa a
Silvaplana dove mi fermo per fotografare i laghi cercando di cogliere gli
stupendi colori di qyesto meravoglioso autunno. Paradossalmente l'unico
inconveniente di questa strada è che è troppo ampia e ben
disegnata e perciò percorsa anche da grossi camion diretti a Tiefencastel
e Coira e ti sfiorano senza troppi riguardi |
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