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DIARIO
DI UNA GIORNATA MEMORABILE E FANTASTICA IN SOLITARIA
IASveglia ore 4,30 a Cremona:100 grammi di pasta, 1 po’ di parmigiano e
si parte con 1 potente mezzo: macchina Y10 del 90 senza aria condizionata
con vetri manuali e radio. Arrivo all'Aprica verso le ore 7,15-7,30 e colazione
in 1 barcon espletamento di alcuni bisogni. Parto verso le 8,15 dall'Aprica
verso Tirano e Mazzo per avere 1 po’ di Km. Nellegambe.Trovo il bar a Monno
doppio caffè con espletamento di bisogni e via x la 1a salita. Carico come
1 boiler afffrontoil Mortirolo sapendo comè in quanto l'avevo già fatto.
Uso il 30 in quanto il 42 non ci riuscirei mai. Sto ripercorrendola salita
mentalmente e trovo scritte sull'asfalto le percentuali delle pendenze.
E' veramente tosto e il paesaggio ripaga x fortuna dello sforzo metro dopo
metro
anche con la visione di fantastiche malghe. Ma la carica me la dannoanche
le ultime scritte del Giro d'Italia e dei Giri precedenti. Ma i miei pensieri
vanno anche ai grandi campioni che miaccompagnano sempre quando vado in
bici e soprattutto a Fausto Coppi con 1 bellissima canzone di Gino Paoli.
E a1 certo punto trovo il monumento a Marco e qua mi fermo, 2 lacrime e
pelle d'oca su tutto il corpo. Mi commuovo ancoraparto con la mia bici e
mi carico accarezzando il manubrio con una pacca. Si riparte Gallo e vai
il Mortirolo ti aspetta.(sono io Gallo
x gli amici).Intravedo 1 incrocio posto su una curva e quello dovrebbe
essere il versante da Grosio, ma do-vrebbero esserci ancora pochi Km. Ed
ecco dopo quasi 2 Km. la strada leggermente spiana e ci siamo: Gallo e la
sua compagna ( la bici) al Passo Mortirolo. Foto di rito, si mangia una
barretta e pronti x la discesa e mentre scendo incro-cio un cane che mi
abbaia. Paura e giu' x la strada versante Grosio. Arrivo al bar caffè doppio
e l'ennesimo espletamento di bisogni. Si riparte ancora con 1 po' di preuccupazione
per il caldo, perché i genitori sono in ansia perché sono da solo.Ma ormai
siamo qua e non possiamo mollare. A metà salita mi fermo a 1 fontana x riempire
le borracce e per bagnarmi1 po’. Mentre salo bevo, mangio dei pezzi di barretta
e mi bagno. Trovo dei ciclisti in MTB li saluto e salgo col mio passo.Ma
la salita da questo versante è lunga. Penso che quando sarò su al Passo
deciderò cosa fare, ma nello stesso momen-to mi dico faccio 350 Km. X venire
fino qua e non termino questa cosa: no, non posso non farlo. Arrivo al famoso
incrocioe ormai ci siamo quasi, ancora un po’ di strappi e il Mortirolo
ci attende x la 2a volta. Ed eccoci ancora 1 volta. Caricocome 1 boiler
scendo verso Monno e intanto controllo la salita, c'è anche 1 pezzo quasi
pianeggiante e arrivo al bar per la timbratura. Acqua, Coca cola e via si
riparte. La pedalata è buona anche xchè la salita non presenta grosse difficoltà
a parte gli ultimi tornanti. Ma ci siamo: sono arrivato al bar del Passo
e con il braccio alzato al cielo eurla di gioia quasi a rompere il silenzio
della montagna, ma sono urla di gioia x una piccola impresa. Altra
sosta al barcon acqua, caffè e via. Ormai siamo riusciti nella nostra impresa.
E intanto il cielo diventa scuro e dobbiamo tornare al-l'Aprica e qui la
"vaccata" che ho fatto: lasciare la macchina all'Aprica. 1 ora
e 14 minuti a pedalare x raggiungere Trivignoe l'Aprica, con brevi salite,
percorsi pianeggianti e 0 discesa. In 2 punti strada interrotta x frana
x 15 metri con fango: scen-do dalla bici e con le mie scarpettine proseguo
nel fango. Ad 1 bivio ovviamente scelgo la strada sbagliata e trovo 1 conta-dino
e chiedo informazioni: ritorno indietro di 1 km.. La voglia di raggiungere
la macchina nel piu' breve tempo posssibilenon mi fa sentire neanche la
stanchezza e continuo a pedalare. Ma metro dopo metro arriva la sospirata
discesa versol'Aprica e procedendo arrivo al Passo dell' Aprica e alla mia
benedetta macchina.Mi rinfresco 1 attimo, metto via bici e altre cose vado
in 1 bar prendo dei panini e si riparte x Cremona; mangio i paniniin macchina,
ma ormai è gia' il viaggio di ritorno e a casa racconto a miei del giro
e quando vado a letto vedo ancora alcune immagini e sento le gambe a zompettare.
Sento anche Auro Burbarelli che dice:…" Galetti Gianmario Galetti clas-se
1969, professionista dal 2000. Nella sua carriera non ha ancora vinto nulla
, ma s'impegna molto. Il ragazzo promettebene …" E' una frase che dico
spesso mentre sono in bici e quando ci sono delle persone a fianco della
strada.I ciclisti sono proprio cosi': pazzi per la loro compagna, per la
natura, per la montagna e per le salite. Ci mettono passionela vera passione.
Gallo (Gianmario Galletti) |
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