-----------Verbier - Croix de Coeur m. 2.176 - Col des Mines m. 2.320
 
 
 
  Programmata da lungo tempo per il periodo centrale di agosto, come ormai è tradizione, questa 2 giorni in alta quota è stat dapprima rimandata per l'infortunio di Luca che si è rotto un gomito lunga la discesa dal Colle Esischie a Vernetti, e dinfine è stata realizzaya a ranghi ridotti: solo Giorgio e Piero che approfittando di una finestra di bel tempo, martedì 24 agosto si sono ritrovati a Verbier.
Il programma era molto semplice: passare 2 giorni sopra i 2.000 a gironzolare in MTB per acquisire una buona conoscenza del posto e tornarci poi con Luca e Aurelio l'anno prossimo - se del caso scalare anche qualche valico oltre la Croix-de-Coeur che è il punto di ingresso al vasto comprensorio sopra Verbier.
Il tempo è buono e partiamo con buona lena: i primi 100 metri sono al 14% (dentro il paese) e questo ci preoccupa un poco, ma a torto perchè il tratto più duro sarà proprio quello. Dopo 3 km giungiamo, sempre su asfalto, ad un bivio in località Pro Bordzey a m. 1.753, dove a desra si va alle Riunettes, a sinistra direttamente alla Croix-de-Coeur. Nel dubbio ci sediamo ai tavoli di un invitante ristorante dove pranziamo e prendiamo la decisione di salire direttamente alla Croix-de-Coeur. Ripartiamo a stomaco pieno (troppo pieno) e lentamente e con fatca ci portiamo in quota con la strada che sale tra i pascoli con lunghe titate tra un tornante e l'altro. L'asfalto finisce ma il fondo rimane duro e liscio. Occorre qui fare una nota: su tutte le strade coclabili di questa zona si incontrano, all'incirca ogni 300 metri, ottime ed invitanti panchine rivolte verso il panorama circostante e spesso e sovente ne approfittiamo. Rpartendo da una di queste soste, ad ormai 1,5 km dal valico incrociamo 3 ciclisti che si fermano e ci salutano: sono 3 soci UIC di Abbiategrasso: Pietro Locatelli, Giampiero de Marchi ed Enrico Besuschio. Questo incontro siè poi rivelato quasi inevitabile perchè i magnifici 3 nelle scorse settimane erano stati anche loro al Col du Sanetsch e al Passo san Jorio ed adesso finalmente ci incontriamo alla Croix-de-Coeur. Dopo questo incontro piacevolissimo ed inaspettato riprendiamo a salire ed in breve giungiamo alla Croi-de-Coeur m. 2.176. Scattiamo foto a ammiriamo il panoramo dominato dal Gran Combin sulla sinistra e dal Mont Dolent e da Aiguilles varie (de la tour, du Chardonnet, de l'Argentière) e scolliniamo scendendo per circa 1,5 km sul versante della Valle del rodano verso Tzoumatz per raggiungere "Chez Simon", l'albergo-rifugio dove pernotteremo.
Il giorno seguente non c'è una nuvola ma fa freschetto. Riguadagnamo la Croix de Coeur, altre foto, e prendiamo la lunga strada piatta che porta alle Ruinettes: l'intenzione è di salire al Col des Mines m. 2.320 e individuare la strada per il Col des Vaux che Pietro, Enrico e Giampiero non erano riusciti a trovare. Imbocchiamo, quindi la strada in piano che in 5,5 km porta alle Ruinettes tagliando la costa, con la costante visione di Verbier, del Gran Combin e delle varie Aiguilles. Dopo 2,5 km si incontra una galleria rettilinea di circa 200 metri che si attraversa con prudenza anche se il fondo è buono.. 500 metri dopo la galleria si incontra il bivio per il Col des Mines: i primi 100 metri sono un po sconnessi ma il resto è buono e pedalabile. In 30 minuti si raggiunge il Col des Mines a m. 2.320 dove incontriamo Pear, svedese, che si presta a fungere da fotografo. La strada prosegue sul versante opposto verso Les Attelas, il Col Crebler (non ciclabile) e il Col des Vaux. Noi ridiscendiamo da dove siamo venuti e sempre in piano raggiungiamo le Ruinettes, dtazione d'arrivo dell'ovovia che sale da Verbier e che numerosi ciclisti utilizzano per fare poi il downhill lungo un ripido sentiero che porta dritto dritto a Verbier (cose da pazzi o da giovani). Qui identifichiamo la strada maestra per il Col des Vaux che parte davanti alla biglietteria del'ovovia e passa sotto gli impianti che salgono al Lac des Vaux: risaliamo la strada per qualche centinaio di metri fino ad una croce dove troviamo un cartella che indica Col de Chassoure, nessuna indicazione per il Col des Vaux ma la strada è quella. Infine la lunga e piacevole discesa verso Verbier su uno sterrato compatto interrotto ogni 100 metri da colatoi in legno che suggeriscono qualche cautela.
A Verbier pranzo all'aperto con potage de legumes e omelette au jambon e poi io a casa e Giorgio a prendere la moglie all'areoporto di Ginevra, con l'intesa di tornare per liquidare alcuni conti in sospeso (Col des Vaux, Col des Gentianes ecc.).
Giorgio e Piero
 
 
 
 
Foto di Piero-----Foto di Giorgio-----Altimetria