Balade du Petit Saint Bernard


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18 agosto 2007 - Sono le 8.30 e mi trovo sul Colle del Piccolo San Bernardo m. 2.188 - sto per iniziare quella che ho battezzato Balade du Petit St Bernard (ho usato il termine "Balade" caro ai francesi perchè mi piace molto ed evoca il piacere di una cavalcata sui monti in alta quota piuttosto che la fatca el sudore di una arrampicata in bici). Questa "Balade" l'avevo progettata con Giorgio 2 anni fa, quando eravamo saliti da La Thuile al Col des Chavannes ed ovviamente rifarò questo giro lil prossimo anno quando Giorgio sarà di nuovo in forma. Scendendo verso La Rosière Al Bureau du Tourisme de La Rosière mi dicono di prendere la strada per Le Galopin proprio di fronte al Bureau du Tourisme e di seguire la strada verso il campo di Golf seguendo le paline con il segnale n. 16. .I dopo un paio di tornanti si lascia la strada che gira sulla sinistra verso alberghi e Residence e si prende sulla destra verso il Golf e l'Altiport seguendo appunto il tracciato n. 16. Dopo qualche centinaio di metri si incontra la strada che sale da Les Eucherts. Proseguo senza fatica su ottimo asfalto e pendenze tra il 4 e il 6%. Raggiongo l'Altiport a quota 1.940 e poi il campo di Golf a quota 1.980. Qui l'asfalto finisce e inizia un'ottimo sterrato in terra battuta senza pietre o ghiaia. Le pendenze sono sempre abbordabili e la pedalata è piacevole - unico neo è la presenza di numerosi impianti di risalita ma in questi posti bisogna conviverci
. Qualche preoccupazione mi danne le nubi che salgono in continuazione ma che poi si dissolvono man mano che si va in alto. La strada passa sotto gli impianti di La Poletta e di Roche Noir e sono a quota 2. 086 dove c'è un bivio. Io prendo la sinistra e in breve arrivo a quota 2.118, sul crinale della cresta che sale dal basso e porta al Col des Embrasures. Da questo punto (tornante sulla sinistra), il tracciato si discosta dalla linea di cresta, passo un paio di volte sotto lo skilift della Sévolière e poi con un lungo dritto arrivo al Col des Embrasures a m. 2.303. Faccio una breve sosta per alcune foto, scambio due parole con una coppia di francesi che stanno salendo a La Redoute Ruinée e mangio un mezzo panino. Dal Col des Embrasures La redoute Ruinée e il Col de la traversette sono a portata di pedale. Salgo senza tornanti fino aquota 2.405 e La Redoute Ruinée è li sotto pochi metri. Riporto alcune note storiche prese dal depiliant che mi è stato dato a La Rosière:
Nel 1630 il Col de la Traversette fu il punto strategico dove il Principe Tommaso di Carignano e i suoi uomini costruirono un primo forte per bloccare l'avanzata delle truppe francesi di Luigi XIII, forte che resistette alle varie offensive belliche per un centinaio di anni, sin quando non venne definitivamente distrutto con un incendio. A fine '800 ne fu costruito un altro dallo Stato Maggiore francese, battezzato appunto Redoute Ruinée a ricordo del precedente. È quello che vediamo oggi, centro di addestramento in quota e avamposto di difesa della frontiera nel periodo tra le due guerre mondiali; teatro di aspre battaglie nell'ultima sino al 1945 con la ritirata dei tedeschi che lasciarono l'edificio sventrato. Da notare che - nel lungo corso della sua storia - il forte si trovò più volte sotto il tiro di svariati eserciti, ma non fu mai espugnato. Dopo il '45, la Redoute venne dismessa dall'esercito francese e venduta al comune per la cifra simbolica di un franco. .
Scendo di qualche metro e Sono al Col de la Traversette m. 2.383. Anche qui foto, mangio l'altra metà del panino (adesso mi restano solo le odiate barrette) ed affronto la ripida discesa verso la valle del Piccolo san Bernardo, lungo un percorso a tornanti che è chiaramente una pista di sci. Dopo trenta metri sento che mi sto ribaltando e scendo rovinosamente dalla bici per proseguire cautamente a piedi (le pendenze oltrepassano anche il 25%). Arrivato in fondo (la discesa lungo la pista di sci è di 600-700 metri) riprendo la strada vera che tagliando in mezzo ai pascoli raggiunge la strada che sale dal Pont de la Marquise.
Al bivio (siamo a quota 2.190) si prende a destra sotto lo skilift Bellecombe 1 - la strada sale con pendenze attorno al 9-10%, costeggiando un paio di laghetti, in mezzo a numerose mucche al pascolo (fare attenzione a sedersi sull'erba: si potrebbe trovare qualche sorpresa), poi si inerpica sulla linea di massima pendenza ed ogni tanto qualche cinquantina di metri la faccio a piedi. La cartina indica che bisognerebbe lasciare il tracciato dello skilift e prendere a sinistra verso il Lac Longet per poi di nuovo piegare a destra verso la fine dello skilift, ma la strada è pressochè inesistente e proseguo dritto fino a dove termina lo skilift Bellecombe 1 e inizia lo skilift Bellecombe 2. Breve sosta nel pianoro e mi guardo attorno: verso ovest si vede il Col de La Traversette sulla sinistra in alto si vede la stazione d'arrivo della seggiovia del Piccolo san Bernardo, mentre davanti a me si intuisce che il Col du Belvedere è ormai vicino (sono a quota 2.420).
Un'ultimo sforzo, altri 100 metri a piedi sul tratto di strada più impervio e sconnesso e sono in cima. Lo skilift termina 10 metri sopra il Col du Belvedere che è a m. 2.568. Altra sosta con foto panoramiche su entrambi i versanti poi risalgo una decina di metri a prendere la strada che dal Mont Belvedere (arivo della seggiovia) porta al Col de la Fourclaz. 1,5 km di discesa su ottimo sterrato con 3 o 4 tornanti e sono ad un bivio: a destra si scende a La Thuile, mentre a sinistra si va al Col de la Fourclaz. Io ovviamente prendo a sinistra e in breve sono sul Col de la Fourclaz a quota 2.488 metri, presidiato dalla stazione d'arrivo della seggiovia Fourclaz Express. Anche qui foto panoramica sul Monte Bianco e sul ghiacciaio del Ruitor. Poi rapida discesa verso il Piccolo San Bernardo, lungo una strada con pendenza attorno al 10% e qualche pietra di troppo. Al Bar du Lac una buona birra e poi a casa. Appuntamento con Giorgio per l'anno prossimo, magari con qualche variante.
Piero Rota



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