Col
de la Moutière m. 2.444 e Col de Restefond m. 2.680
2Partenza
da Barcelonnette ale 9.00. Tempo bello ma fa fresco (8°). Imbocco la
strada del Col de la Cayolle e percorro la valle del Bachelard fino a Bayasse,
m. 1.780,ù: sono: 20 km con pendenze molto dolci. A Fours St. Laurent
breve sosta al bar per un caffè. Qui incontro Milly e Franco, coniugi
torinesi in giro per le montagne (Col de la Cayolle e Col de Vars). A Bayasse
breve sosta alla boulangerie locale per rifornimento di pane (ottimo il
pane speziato. Inizia lo sterrato di circa 9 km che mi porterà al
Col de la Moutiere. La strada è molto buona, tutta pedalabile, fondo
stradale con poche pietre, pendenze quasi sempre al disotto del 10%, salvo
alcuni brevi tratti. Si entra nel Parco del Mercantour, dove un cartella
dice che sono vietati tutti i veicoli, bici comprese, ma credo sia una indicazione
velleitaria. Proseguo avendo cura di non lasciare tracce del mio passaggio
(comprese le cicche che raccolgo e porto con me, spente).Dopo un gregge
di pecore di colore marroncino, il panorama si allarga e, da sinistra a
destra sono visibili il Faux col de Restefond, la cima della Bonette e il
col de la Moutière. Adesso la strada sale in tornanti con lunghe
tirate fino ad arrivare ad un bivio, a quota 2.400. Io prendo a sinistra
e in 500 metri asfaltati (come la strada che sale al Col de la Moutier da
St. Dalmas Le
Sauvage) arrivo al Col de la Moutiere, m 2.444. Breve sosta e ridiscemdo
al bivio per risalire al Faux Col de Restefond che si vede in alto a destra.
I 4 km di strada sono molto belli, oserei dire percorribili anche con bici
da strada. Pochi tornanti e lunghe tirate a mezza costa. Qui la fatica si
fa sentire in modo prepotente e le soste aumentano di numero e durata. Alla
dine arrivo sulla strada che scende dalla Bonette: è il Faux Col
de Restefond, m. 2.639, ma la mia meta è il vero Col de Restefond.
Risalgo verso la Bonette. Vedo sulla sinistra una stradina sbarrata con
dei massi, senza nessuna indicazione. Proseguo per circa 1 km poi mi rendo
conto che la stradao era quella. Ritorn, la imbocco e in 200 metri sono
al Col de Restefond. E' ormai tardi e mi preparo per la discesa. Mi era
venuto un pensierino di salire al Col d ela Bonette, dove ero salito qualche
anno fa da St. Etienne de Tinèe, ma non ci vado un pò per
l'ora tarda, un pò per rispetto al vecchi Restefond, detronizzato
dal più alto (e artificiale) Col de la Bonette).
La discesa verso Jausier, con le ombre che ormai si stanno allungando, è
velocissima ed esaltante per la sicurezza che la MTB ti sa dare in discesa.
I primi km, fino al laghetto sotto le Caserme di Restefond, è uno
slalom continuo per evitare le numerosissime marmotte che rientrano alle
loro tane dopo una giornata di sole. A qualche km da Jausiers, mi fermo
per ammirare il solo che sta tramontando e vedo una piramide di terra (come
quelle di Segonzano, in Val di Cembra o quelli più famose di Renon.
Da Jausier a Barcelonnette 7 km di vento contrario ma di leggera discesa.
Rientro in Hotel dove ormai mi davano per disperso e questa volta mi ricordo
di caricare la ruota anteriore sull'auto. Col de Larche e ritorno a casa.
Piero Rota