Quattro
giorni al Tour sulle salite della leggenda
Sono tornato al Tour dopo 7 anni. L'ultima volta fu nel 2000, quell'anno
dopo aver assistito al boato per la vittoria di Pantani a Courcevel, avevo
anticipato i corridori nella giornata di riposo ripercorrendo la mitica
tappa Courcevel/Morzine in cui il pirata tentò una fuga impossibile
e andò in crisi giungendo al traguardo scortato dai fidi gregari
Velo e Siboni con più di tredici minuti di ritardo. Proprio come
Pantani quel giorno anticipai la sua crisi e dopo aver superato i Colli
di Saisis, Aravis e la Colombiere mi dovetti fermare esausto sul piccolo
colle di Chatillon sur Cluse.
Quest'anno siamo partiti da Mantova il 14 Luglio in sei di cui tre soci
UIC: Luca io, e Giuliano Lattini da Verona più tre amici mantovani:
Giovanni Maddalena, Rino Allevi e Rino Caporali. Trovato alloggio senza
problemi nei pressi di Bourg S.Maurice (840m) il giorno dopo siamo partiti
di buonora per la lunga scalata al mitico colle de l'Iseran (2770 m) scendendo
poi a gustarci l'arrivo e la vittoria di Rasmussen sulla salita di Tigne.
Nella giornata di riposo, ci siamo spostati a St. Jean de Maurienne visionando
in auto di passaggio un altro mitico colle del Tour, il Col de la Madeleine
e scalando nel pomeriggio (Luca e Giovanni) in successione, il Col de Glandon
(1924 m), la Croix de Fer (2068 m) e il Col du Mollard (1638 m), mentre
Giuliano, Rino+Rino ed io ci siamo accontentati di salire al Col de Mollard
da S. Jean di Maurienne (600 m) in 13 km di dura salita.Martedì 17
era in programma la tappa Val d'Isère / Briançon e non potevamo
certo mancare l'appuntamento con le mitiche salite del Telegraphe e del
Galibier. In una giornata semplicemente splendida ci siamo trovati a pedalare
(un po' tardi
) sulle rampe del Telegraphe attorniati e confusi tra
una miriade di tanti altri ciclisti, tra cui moltissime donne, di ogni età
e provenienza. Lo spettacolo della gente, delle auto e dei camper appostati
su tutta la salita è stato semplicemente affascinate e grandioso.
Purtroppo il solo Luca è riuscito ad arrivare in cima al Galibier
prima che chiudessero la strada anche alle bici. Giovanni e Rino Caporali
sono arrivati fino ai 2406 m del Collet du Plan Nicolas, mentre l'altro
Rino ed io ci siamo dovuti fermare in cima al Col du Telegraphe.Per chiudere
in bellezza i quattro giorni sulle alpi francesi, mercoledì 18 siamo
partiti in macchina da San Jean d/M per Briançon con l'intenzione
di scalare il col du Granon prima di rientrare in Italia. Purtroppo non
avevamo fatto i conti con le code
del grande Tour: il traffico di
auto e soprattutto camper ancora in movimento sul Telegraphe e sul Galibier
ci hanno mandato fuori tempo massimo e abbiamo dovuto accontentarci di un
buon pranzetto in allegra compagnia prima del rientro.
Dalla mia lunga esperienza sulle strade del Giro e del Tour posso dire di
aver trovato la Gran Boucle sempre più interessante e grandiosa:
non c'è DOMPING che tenga!! Per i francesi e gli appassionati l'ultimo
dei corridori con tutta la sua fatica è importante quanto il più
osannato dei campioni. Basta aver sentito il lungo commovente applauso tributato
al nostro Danilo Napolitano sulla salita di Tigne nonostante fosse arrivato
abbondantemente in "Fuori Tempo Massimo
" Viva il Tour
Aurelio Battiston