Località
di partenza : Bardonecchia, mt 1282
Località di arrivo : Colle del Sommeiller mt 2993 e Colle Sommeiller
Est 3000 mt (3008 mt IGN)
Lunghezza : km. 26,300
Dislivello in salita : mt. 1711
Pendenza media : 6,5%
Pendenza max. rilevata (riferita a tratti di 500 mt) : 13 %
Stato del manto stradale : La strada asfaltata arriva poco oltre l'abitato
di Rochemolles: non è in buone condizioni (luglio 1999) e presenta
numerose buche.Il successivo tratto sterrato non crea grossi problemi sino
al Rifugio Scarfiotti, mentre invece risulta piuttosto sconnesso nel tratto
conclusivo, cosa del resto comprensibile visto la quota e considerando il
fatto che la strada viene sgombrata dalla neve solo dal tardo luglio. Nessun
problema comunque per chi ha un minimo di esperienza di guida con la MTB.
Eventuali deviazioni che si possono compiere : Nessun itinerario circolare
possibile, come ovvio: al ritorno si può imboccare lo sterrato che
costeggia il lago di Rochemolles (consigliabile anzi una sosta riposante
sulle sue rive)
La
salita nel dettaglio
Senza ombra di dubbio si tratta di uno dei percorsi più emozionanti
mai intrapresi, per molteplici motivi: la quota innanzitutto (ricordo
che il Colle del Sommeiller è il più alto valico alpino
italiano, e non capita spesso di arrivare in bici a 3000 mt....), e poi
la bellezza dell'ambiente naturale. Si passa infatti dal fitto bosco di
conifere al verde dei pascoli attorno a Rochemolles all'ambiente severo
ed aspro dell'alta montagna, concludendo in un crescendo di difficoltà
e di spettacolarità al cospetto dell'esausto ghiacciaio del Sommeiller.
Le difficoltà tecniche dell'itinerario sono legate innanzitutto
alla quota e allo stato della pista sterrata, specie negli ultimi chilometri:
è impensabile ad ogni modo pensare di raggiungere il colle con
una specialissima. E' necessaria una buona MTB (anche non ammortizzata)!!
Si parte dunque da Bardonecchia, si seguono le indicazioni stradali per
Rochemolles, costeggiando inizialmente prima la ferrovia (imbocco del
tunnel del Frejus) e poi la grande bastionata dell'autostrada che scorre
parecchi metri in alto. La strada quindi entra nel bosco e si alza con
decisione superando alcune brevi ma dure rampe che si alternano però
a lunghi tratti dalla pendenza modesta : il fondo non è certo dei
migliori, ma non è il caso di preoccuparsi visto che siamo a cavallo
di una robusta MTB.
Al km 5,8 si arriva a Rochemolles (mt. 1615), graziosa frazione di Bardonecchia,
ancora poche centinaia di metri e l'asfalto finisce, lasciando il posto
ad un ampia carrabile sterrata: le pendenze sono modeste, ma si procede
comunque a rilento sia per le condizioni della strada sia perché
il panorama comincia a farsi interessante e merita di essere gustato con
calma. Nel primo tratto esposto si sale con decisione superando alcuni
tornanti (in corrispondenza del km. 8, quota mt. 1806, troviamo sulla
destra il bivio per la Valle Fredda e la decauville, antica ferrovia a
scartamento ridotto), quindi si entra in un bellissimo bosco di conifere
aggirando i fianchi della montagna sino ad un falsopiano in corrispondenza
di un ponte su una bellissima cascata. Siamo al limite dei 2000 mt e già
intravediamo il muraglione della diga di Rochemolles, che raggiungiamo
in breve tempo, sempre in falsopiano: siamo al km 11 a quota 1987 mt.
Il lago artificiale è pochi metri sotto di noi: le sue acque sono
di un colore verde smeraldo intenso, ma è il panorama circostante
che comincia a farsi grandioso.
Sempre in falsopiano costeggiamo l'intero lago sino alla sua testata,
dove si ricomincia a salire con decisione per giungere nei pressi di una
graziosa conca glaciale (km. 14,8 - mt. 2204): qui si stacca il bivio
per il Rif. Scarfiotti, distante poche centinaia di metri al centro del
pianoro in ottima posizione panoramica.
A questo punto comincia la parte più esaltante della salita, che
è poi anche la più dura: infatti le condizioni della strada
peggiorano sensibilmente, la carreggiata è invasa da detriti e
sassi ed occorre una buona tecnica di guida per procedere speditamente.
Ma la fatica è ampiamente ricompensata da un panorama a dir poco
eccezionale: dapprima si supera una parete rocciosa con numerosissimi
tornantini sovrapposti, quindi si entra in un selvaggio vallone, denominato
Pian dei Morti (km. 18,5 - mt. 2480), dove si procede quasi in falsopiano
per poi superare una selletta che immette su di un vallone laterale dal
quale è chiaramente visibile la meta della giornata. Siamo ormai
a quota 2500 mt e la mancanza di ossigeno si fa sentire quando superiamo
il bivio per il Rif. Galandra ed il Passo di Forneaux (km. 21,5 - mt.
2654).
La velocità di crociera è ridicola (7-8 km/h a fronte di
pendenze mai superiori al 8-9%), ma ormai la meta è vicina. Durissimi
gli ultimi tre chilometri, dove la neve residua rende ancora più
difficoltosa la marcia: per raggiungere il colle occorre superare un esteso
nevaio, ma finalmente siamo in vetta, a quota 3000! La soddisfazione è
grande, altri compagni d'avventura arrivano alla spicciolata: per tutti
è stata un'esperienza indimenticabile.
Sul colle sorgono i resti diroccati del Rifugio Ambin, che ben si prestano
a rifugio d'emergenza in caso di improvvise ed avverse condizioni meteorologiche.
Una raccomandazione infine è d'obbligo: affrontate questa salita
solo in condizioni meteorologiche buone, per godervi i panorami e per
evitare di trovarvi in mezzo ad una tormenta di neve anche in piena estate!!
La discesa richiede molta attenzione e una discreta tecnica di guida:
è facile farsi prendere la mano e raggiungere alte velocità!!
E' d'obbligo una sosta al Rifugio Scarfiotti, che offre servizio di ristorazione:
il numero telefonico del Rifugio è 0122/901892 (utile informarsi
anche sulle condizioni meteo e della strada: qeust'estate l'ultimo tratto
è stato aperto solo pochi giorni fa).
Fabrizio
Godio N° 50 -Cressa (NO)
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