Al confine tra Valtellina e Svizzera
Il Passo Bernina e la Forcola di Livigno

Partiamo dalla graziosa cittadina di Tirano, nota a molti amanti della montagna per il famoso trenino che transitando in vicinanza del ghiacciaio del Bernina, conduce alla rinomatissima città di Sankt Moritz. Dalla piazza, dominata dall'imponente mole della chiesa parrocchiale, iniziamo la nostra scalata in leggera salita per circa 2 km, seguiti appena entrati in territorio elvetico da quattro abbastanza impegnativi anche a causa della partenza a freddo; non abbiamo alcuna fretta, quindi c'imponiamo un'andatura adeguata che possa permetterci di godere i panorami mozzafiato che le montagne e la splendida giornata ci offrono. In tutto questo tratto, la strada è affiancata dalla ferrovia a scartamento ridotto e non di rado, capita di veder transitare, il mitico trenino rosso. Dopo poco più di mezz'ora di salita, in località Piazzo, termina questo primo tratto e sbuchiamo nel vallone di Poschiavo, dominato dal suggestivo lago omonimo; qui la vista si apre alle imponenti vette alpine e il lungo tratto pianeggiante ci permette di riprendere fiato ed apprezzare in tutto il suo splendore, i monti e la flora ormai caratteristicamente alpina. Proseguiamo così per circa 10 km pianeggianti sino a raggiungere la cittadina di Poschiavo posta a circa 1000 metri di quota.
Da Poschiavo si ricomincia a salire seriamente. D'ora in poi le pendenze sono costantemente sul 7% fino ad una galleria anti-slavine in cemento (km19). Dopo 25 km, raggiungiamo il Ristorante Campo e qui iniziano i primi tornanti che ci accompagneranno verso il Passo. Solo al km 28 la strada accenna a diventare più dolce, presso l'Hotel La Rosa, per 700 m circa. Dopo 31 km si giungerà al bivio per il Passo della Forcola. Altri 3 km e troviamo una serie di tornanti e, dopo alcune centinaia di metri, la pendenza si addolcirà, facendo intravedere l'arrivo sul Passo del Bernina a 2323m d'altitudine. Ci fermiamo per una sosta obbligata: prendiamo fiato, ci rifocilliamo e acquistiamo qualche piccolo souvenir (per me lo stemmino in metallo da piccozza è di prammatica, chi mi conosce sa che la mia specialissima ne é tappezzata).
Dopo circa un quarto d'ora si riparte tornando sui nostri "passi" fino ad incontrare il bivio a sinistra per Livigno: superiamo la dogana, salutati dai gendarmi e godiamo per pochi minuti del falsopiano poiché in lontananza si profila già il tratto in severa pendenza che ci porterà al valico. La valletta è molto brulla, selvaggia ma nello stesso tempo estremamente affascinante. I chilometri da percorrere sono comunque pochi e in breve vediamo profilarsi il valico di confine con in corrispondenza del passo. Rituale fermata presso il rifugio e giù ritorno a capofitto verso Tirano, in un'interminabile discesa che ci fa apprezzare in "toto" le vette alpine, il magnifico lago di Poschiavo per l'ennesima volta e la consapevolezza di aver scalato una delle più lunghe ed affascinanti salite di tutto l'arco alpino.
Carlo Colombo N° 24 - Sesto San Giovanni (Mi)