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L'Eroica
Gaiole in Chianti, 26 settembre 2004
L'Eroica
è "una cicloturistica d'epoca su strade prevalentemente sterrate.
Ripropone scenografie e ambienti del ciclismo anteguerra, polvere o fango,
nessuna assistenza tecnica, ristori d'epoca, strade stupende quanto difficili,
grande spirito di sacrificio e d'adattamento". Il percorso si svolge
sulle bellissime strade del Chianti, con le sue colline, i vigneti, i
paesini caratteristici e i panorami magici e a tratti quasi fiabeschi:
paesaggio ideale per ritornare indietro nel tempo, ai tempi di Bartali
e Coppi, ai tempi in cui il ciclismo era fatto di passione e sacrificio,
di sofferenza e gioia, di sfide più contro se stessi che contro
gli avversari.
Appena si arriva a Gaiole in Chianti si incomincia ad entrare nell'atmosfera,
vedendo sempre più numerosi (quest'anno è stata sfiorata
la cifra di 500 iscritti!) gli appassionati di ciclismo eroico, con le
loro bici d'epoca tirate a lucido e trattate come tesori, le maglie e
i calzoncini di lana, a dispetto delle ultimissime creazioni anti-vento,
anti-acqua, anti-freddo, i caschi in cuoio, gli occhialoni e, per i più
attrezzati, persino gli scarpini in cuoio di vecchia memoria.
La giornata dell'Eroica inizia all'alba, quando gli eroici più
coraggiosi si apprestano ad affrontare il percorso lungo, di 200 Km, con
ben 110 di sterrato: la partenza per questi intrepidi ciclisti è,
infatti, fra le 5h e le 7h del mattino, quando ancora la luce del giorno
stenta a farsi avanti e, per loro sono obbligatorie le luci. Essi sono
scortati da auto d'epoca che con il rombo caratteristico dei loro motori
annunciano la partenza
.Dalle 7 alle 9 partono poi, dopo essersi
sottoposti alla punzonatura alla vecchia maniera e aver firmato il foglio
di partenza, gli altri eroici dei percorsi di 135 e 80 Km, rispettivamente
con 70 e 40 di percorso sterrato.
La partenza è, ovviamente, alla francese, con gruppi di ciclisti
che partono alla spicciolata, dietro gli applausi scroscianti dei paesani
e degli appassionati. Lungo la strada non si trovano vigili agli incroci,
cartelli indicanti la lunghezza delle salite e la pendenza media, auto
della polizia a sirene spiegate e ristori a base d'integratori e barrette
energetiche, ma semplici frecce indicanti la direzione, persone cordiali
e amichevoli e "merende" a base di pane e salame, uova (fresche),
uva, crostate fatte in casa, e vino a volontà
ma soprattutto
un calore, una solidarietà fra ciclisti, data dalla fatica di stare
in sella 4-5 ore (e anche più per il percorso più lungo)
sperando di non forare più di due volte (una camera d'aria è
previdentemente offerta dall'organizzazione), di non cadere sullo sterrato,
caratterizzato da pietrisco per la maggior parte di piccole dimensioni,
oltre a tratti più difficili, con buche e avvallamenti inframmezzati
da piccole rocce e solchi irregolari, pericoloso soprattutto in discesa,
anche perché le bici d'epoca raramente hanno un gran potere di
frenata
alcuni tratti di salita su strada bianca sono inoltre particolarmente
insidiosi, e mettono a dura prova gli eroici: quest'anno, sul percorso
di 80 Km è stata aggiunta la salita per Castellina in Chianti,
con tratti fino al 15%, oltre alla salita di Volpaia, che tutti i ciclisti
eroici ricordano con un certo timore reverenziale
ed è proprio
su questi tratti duri quanto affascinanti, quando la strada chiede alle
gambe, tutta la forza di cui sono capaci e il cervello ci spinge verso
la vetta, che incontriamo i ciclisti veri, quelli, cui non importa fare
35 di media, arrivare fra i primi o non scendere mai sotto il 39-23. E'
qui che ritroviamo la voglia di pedalare, e, sì, anche di fare
più fatica del solito, ma con soddisfazione e la certezza di aver
fatto qualcosa da ricordare e che potremo raccontare con orgoglio.
All'arrivo, ci aspettano, oltre agli organizzatori, gli amici, gli appassionati
e i curiosi, che a volte, guardandoci in volto, si chiedono come abbiamo
fatto a terminare un percorso così duro, e ci applaudono.
Dopo il meritato e ricco ristoro, gli eroici dei percorsi medio e corto
si riposano, godendosi le premiazioni, basate esclusivamente sulle bici
e sulla corretta interpretazione della manifestazione, in attesa dei temerari:
quelli del percorso lungo, che dopo qualche ora incominciano ad arrivare
alla spicciolata, stravolti ma felici, e dietro applausi scroscianti,
fino a sera, quando l'ultimo eroico non raggiunge la meta tanto agognata,
quando le ombre ricoprono di nuovo le magiche colline del Chianti
Loredana Caputo N° 174 - Asciano Pisano (PI)
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