Dopo
le fatiche, del Raduno di Morzine, con la scalata di una lunga serie
di mitiche salite, sulle orme di Marco Pantani, sono andato a riaffrontare,
per l'ennesima volta, dopo tanti anni, questa volta in compagnia di
Piero Rota, il nostro webmaster, le dure rampe del Col de la Colombière
e del Romme, sotto un grande caldo afoso annunnciatore di violenti temporali.
Poi, non ancora sazio, eccomi di nuovo, sempre con Piero, all'assalto
di altri leggendari valichi nei dintorni del Monte Bianco, come il Col
de la Forclaz, in terra elvetica, ed il Col des Montets all'ingresso
dell'Alta Savoia. Data l'età ed i problemi alle ginocchia, avevo
previsto di prendere un po' di fiato e concedermi una pausa prima del
grande assalto alle creste del Gardetta - Fauniera previsto per il prossimo
mese di agosto. Ma era fare i conti senza Piero e la sua passione per
le grandi salite. Mi telefona un mercoledí e m'invita a raggiungere
il nostro Presidente Tullio Pavanelli ed un amico francese, Raymond
Charras, di Lyone, che si sono dati appuntamento per sabato, a Dobbiaco,
obiettivo, le celeberrime Tre Cime di Lavaredo.
Conservo da sempre i meravigliosi, ricordi delle mie tre prime scalate
sulle terribili rampe che conducono al Rifugio Auronzo. L'ultima risaliva
al 1980, durante la randonéée Alpine Thonon-Trieste, nella
tappa Selva di Cadore-Padola, con la scalata delle Tre Cime, anche dei
passi Giau, Tre Croci, Sant'Angelo (Misurina), e Monte Croce di Comelico.
Ero indeciso se accettare l'invito di Piero, ma l'irresistibile richiamo
della montagna, quella che più prediligo, mi ha convinto. Cosí
ci ritroviamo, due giorni dopo e pernottiamo all'albergo Dolomiti, situato
proprio sulla depressione del Passo di Sant'Angelo (Misurina) à
1757 metri. Pranziamo davanti ad un meraviglioso panorama: il lago di
Misurina e il poderoso anfiteatro formato dal Gruppo Sorapíss,
affascinante in tutta la sua grandiosità. Poi decidiamo di fare
una "giretto" attorno al bellissimo Gruppo del Cristallo:
Passo Tre Croci 1809 m, Cortina d'Ampezzo, il facile Cimabanche 1529
m, scendere a Carbonin e risalire di nuovo per rientrare al Passo di
Sant'Angelo 1557 m, giusto in tempo per non prendere il classico acquazzone
di montagna.
L'indomani all'alba, il termometro indica solamente cinque gradi, indossiamo
una sotto-maglia supplementare e prendiamo il via imboccando la strada
a pedaggio (gratuita per i ciclisti) che conduce al Rifugio Auronzo.
Ho un po' di timore, in tutta sincerità, per la faticaccia che
sto per affrontare. Già alle prime rampe la rudezza della salita
si fa sentire. I problemi alle ginocchia m'impediscono di pedalare "en
danseuse", così devo sempre restare seduto sulla sella.
Non é facile nemmeno per Piero, che con il suo "carico"
sembra un rullo compressore. É sorprendente Piero: ogni tanto,
per riprendere fiato, si ferma per una "pausa sigaretta"!
Ai chilometri 5,1 e 6,4 l'ascesa si fa terrificante. Non ce la faccio,
devo mettere piede a terra e concedermi una pausa. Il mio computer memorizza
la pendenza: 21%! All'approssimarsi del Rifugio Auronzo, vengo raggiunto
da Tullio, il Presidente, partito più tardi con Raymond. É
felicissimo di avermi ritrovato e insieme proseguire verso il Rifugio
che in alto si sta delineando.
Al Rifugio ci ritroviamo tutti per complimentarci: una pausa per il
ristoro, poi scegliamo le cartoline-ricordo e, ovviamente facciamo una
lunga serie di foto. Approfitto dell'occasione per impartire una piccola
lezione di geografia per spiegare a tutti dove é localizzata
la Forcella Longères. É un valico, un paradossale, in
effetti. Si, perché é un valico.... invalicabile! Imbocchiamo
la stradina bianca, chiusa al traffico motorizzato, invasa dai escursionisti
che cortesemente sorridendo, si fanno da parte al nostro approssimarsi
e quasi in piano raggiungiamo il Rifugio Lavaredo. Da qui la stradina
s'inerpica brutalmente e il fondo si trasforma in carrareccia. Ultimo
sforzo e, finalmente eccoci sulla Forcella Lavaredo 2454 m, ai piedi
delle vertiginose muraglie delle pareti Nord delle Tre Cime di Lavaredo.
Mi prende un nodo alla gola. Sto rivivendo, dopo 25 anni, le stesse
sensazioni vissute ad ammirare le Tre Cime, queste spettacolari creazioni
della Natura. Un'indimenticabile Fantastica Trinità che fa già
balenare in me la voglia di ritornarci.
Georges Rossini N° 8 - Moruel (Francia)
Foto:
orcella Lavaredo 2454m - Giorgio, Piero, Tullio e Raymond