Résurrection - Risurrezione

En août, nous devons passer quelques jours près de Belluno. Occasion de collectionner cols et Bigs. Sur le trajet, dans le vent et le froid, passage au sommet du Giovo. Le lendemain dans une légère brume, le Passo Gardena - un absent dans ma collection des Dolomites- Le massif du Sasso Lungo me fascine. Je revis mes descentes hivernales d'antan ! A Belluno, la chasse aux cols est ouverte. En premier lieu, le petit Monte Tomba aux pentes raides permet des vues magnifiques sur le Monte Grappa, les ébauches des Dolomites et, au loin, les collines Euganei. Seconde épreuve, le Passo Cibiana et son frère d'en face, le Passo Duran. Simple formalité bien agréable, routes ni trop longues, ni trop pentues. Troisième plaisir : avec mon ami Jules, le Passo Vivione. Plaisir ? Dans la grisaille, la pluie, au milieu d'un va et vient de carabinieri car ce jour un cadavre dépecé venait d'y être découvert !
De nouveau à Morgex, j'arrive au sommet du Petit Saint Bernard, toujours aussi beau dans ses vastes paysages oû trône le Mont Blanc. Je pousse l'audace à gravir les pentes du San Carlo….Pour terminer en beauté ces retrouvailles alpines, je m'offre la Grand Saint Bernard dont les derniers kilomètres sont plus impressionnants à la vue qu'à ma musculature !
Pour que 2005 devienne un excellent souvenir, il ne manque que mon Mont Ventoux annuel ! Octobre. Est-il sage de tenter son ascension ? Sur le chemin de Barcarès, je prévois une courte halte à Saint Rémy. Si les conditions sont bonnes puis-je m'offrir ce cadeau ? Ce mardi 24 octobre, matin magnifique. Rose, bleu turquoise, bleu plus intense et violet parent le ciel. Pas de vent. Au loin, il se voit sans nuage, sans neige ! A moi cher ami. Le poids des ans n'aura pas raison de ma volonté. En approchant de Carpentras, il est là, devant moi.Toujours impressionnant ! C'est donc si haut que je dois aller? J'avoue ressentir un rien d'anxiété lorsque à la sortie de Bédoin, je cale mes chaussures sur les pédales. Dans la fraîcheur ensoleillée, je m'aperçois que je négocie très bien les quelques kilomètres qui mènent au virage de Saint-Estèphe. A cet endroit, le changement de pente et de braquet ne m'impressionne guère. Après quelques cents mètres, je suis en pleine confiance. Je sais qu'à mon rythme, j'arriverai au sommet malgré les 10 % annoncés sur les bornes kilométriques Splendide : tenue d'été, pas de vent, pas de sueurs, pas de mouche, pas de voitures, pas d'essoufflements et un petit cœur gentil qui ne s'affole nullement. ! Je suis dépassé par tout ce qui pédale, mais j'éprouve grand bonheur ! Arrivé au Chalet Reynard, je suis sur et certain que le sommet sera atteint. Les derniers kilomètres, dans la caillasse, m'ont toujours paru plus faciles. Avec grand sourire, j'aborde le dernier kilomètre. Avec bonheur, je me fais prendre photo face aux Alpes enneigées.
Tout compte fait, 2005 n'est pas une mauvaise année.
D'autant plus, qu'en prime, en novembre, avec mon ami Jules, nous nous sommes offert les " Monts des Flandres ". Bien sur ce ne sont pas des cols… mais du 21 % sur de gros pavés…….. !
Jacques Franck N° 10 - Neupré (Belgique)

Fine marzo, camminando, sono senza fiato. Arrampicarsi su una scala di quindici gradini é una prodezza!
Parto nella meravigliosa Valle d'Aosta, con la mia bici.... e il mio home-trainer! Pedalare su un balcone quando nevica, non deve essere frequente nel mondo del cicloturismo. Giorni di martirio, pedalare senza avanzare, mentre si ha l'anima di un esploratore!
Non resisto più. Il quarto giorno, metto la bici sul bitume e da Morgex arrivo a Courmayer. Quanto tempo? Quale media? Poco importa, per me é già una prodezza insperata, inattesa, che mi da un gioia interiore, difficile a descrivere. L'indomani, ho voluto rendermi a La Thuile, ma a tre chilometri, le mie gambe ormai stanche, non riescono a condurmi. Otto giorni prima ero dell'idea che non sarei arrivato a Pré Saint Didier, dunque potevo stimare di avere fatto dei grandi progressi e malgrado tutto ero felice.
Di miglioramento in miglioramento ho osato credere che ero pronto per una nuova randonnée. Fine maggio, solo con il piccolo zainetto, parto per l'Irlanda. In dieci giorni, fortunatamente senza pioggia, riesco a percorrere 750 chilometri. Paesaggi splendidi che associano l'azzurro del mare ed il verde intenso dei pascoli, cielo blu ornato di grandi nuvole bianche e sopratutto tante colline a scalare e colli a conquistare. Certo non sono di altitudine elevata, non tutti indicati sulle carte o cartelli, ma hanno i loro tornanti, le dure variazioni di pendenza e sopratutto attraversano paesaggi simili a quelli che si scoprono al di sopra dei 2000 metri. Niente alberi, niente cespugli, laghi sparsi e tanta solitudine. Non li ho contati ma mi hanno permesso ugualmente di collezionare 6 BIGs.
Ho ripreso fiducia.Soggiornando a Barcarès, mi sono imbaldanzito, il Col de Mantet sarà la mia prossima conquista. Depositato à Verney les Bains, riscaldamento su un piccolo colletto che mi conduce nella Valle del Rotja, in perfetta solitudine su una strada senza automobili che progressivamente s'innalza e la pendenza si fa sempre più dura. Arriverò in cima? Giusto dopo il villaggio de Py mi fermo in una zona ombreggiata. Il mio cuore non é contento, comincia a imballarsi, devo abbandonare? Chiamare l'auto ? Finire la mia vita di scalatore? Finite le scoperte di nuove cime? Sussulto di amor proprio, o orgoglio male ispirato, decisione poco prudente, poco medicale, mi rimetto in sella e dopo alcune pedalate, il cuore si rimette a pedalare regolarmente a 80 battiti minuto. Continuo, pendenza irregolare, ma in "danseuse" ce la faccio. In poco tempo il villaggio de Py é già lontano, minuscolo. Paesaggio bellissimo, di vera montagna, sono felice!
L'automobile famigliare mi raggiunge a 2 chilometri della sommità, moglie, figlia genero, mi trattano di matto: "alla tua età, perché pedalare su tali strade?". Queste riflessioni aumentano il mio piacere di potere ancora portare a spasso i miei 75 anni su così belle strade. Contemplo i bei tornanti saliti che sembrano lontani ed intravedo in alto l'immagine del valico. Una sorsata d'acqua frizzante, fiero della mia prodezza, apprezzata al suo giusto valore dalla mia famiglia ( cioè exploit insensato ), pedalo in grande scioltezza gli ultimi metri terminando lentamente la mia ascensione. Assaporo questa vittoria acquisita dopo qualche mese dell'intervento chirurgico necessitante l'ablazione della ghiandola tiroide. Sono beato.... ma per la famiglia sono un mezzo-matto (mezzo, perché resta ancora un po' di rispetto filiale).
Ed il piacere continua!
In agosto dobbiamo trascorrere alcuni giorni nei pressi di Belluno, nel tragitto con il vento ed il freddo passaggio al passo del Monte Giovo. L'indomani, in una leggera nebbia, il Passo Gardena - il massiccio del Sassolungo mi affascina. Rivivo le mie discese invernali di un tempo! A Belluno , la caccia alle salite é aperta. In primo luogo il Monte Tomba con le sue forti pendenze ed i suoi panorami magnifici sul Monte Grappa , le Dolomiti e, in lontananza i Colli Euganei. Seconda prova il Passo Cibiana e il suo fratello dirimpetto, il Passo Duran. Terzo piacere con il mio amico Jules Dejace, il Passo Vivione. Piacere? Nel grigiore, la pioggia nel mezzo di un vai e viene di carabinieri, in seguito alla scoperta di un cadavere smembrato.
Di nuovo a Morgex, arrivo in cima al Piccolo San Bernardo, sempre bellissimo con i suoi vasti paesaggi dove troneggia il Monte Bianco. Spingo l'audacia a percorrere le pendenze del San Carlo.... per finire in bellezza, questo incontro alpino, mo offro il Gran San Bernardo!
Affinché il 2005 resti un eccellente ricordo, manca solamente il mio annuale Mont Ventoux! Martedì 24 ottobre, magnifica mattina: rosa, blu, turchese, blu più intenso e viola. Niente vento, in tenuta d'estate, niente sudori, niente mosche, niente automobili, niente affanni ed un piccolo cuore che niente lo spaventa§ Sono superato da tutto ciò che pedala, ma provo tanta felicità. Arrivato al chalet Reynard, ho la certezza che la cima sarà raggiunta. Gli ultimi chilometri mi sono sembrati i più facili e con un grande sorriso termino l'ascensione e con grande gioia mi faccio fotografare di fronte alle Alpi innevate.
Il 2005 non é stato un cattivo anno e come premio, in novembre, con il mio amico Jules ci siamo offerti i "Monti delle Fiandre" con i loro 21% sul pavé!
Jacques Franck N° 10 - Neupré (Belgique)