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Manghen -----
Foto Furcia
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Sella Ronda ----- Foto
montagne e paesaggi ------Foto
di Tullio
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di Jules------Foto
di Giordano
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Ho avuto modo di ringraziare la grande Maria Canins, per la sua gentilezza e disposizione per accompagnarci e farci meglio conoscere le sue montagne che con vivo rammarico non ho potuto, causa un incidente meccanico, raggiungerla all'appuntamento sul Passo Sella. Credetemi, dopo essere rimasto senza un freno e visto l'impossibilità di trovare qualcosa per la riparazione, mai mi era passata l'idea di abbandonare, nei punti più ripidi delle discese, ho dovuto spesso scendere e marciare. Ero deciso di non mancare questa occasione e potete immaginare sull'ultimo passo, quello che sentimentalmente ricordo meglio, dopo 55 anni, il mio primo + 2000 metri, il Passo Gardena (scalato nel 1951, venendo da Ponte Gardena) la gioia e soddisfazione mi hanno fatto dimenticare la stanchezza e i dolori ai ginocchi. Che dire di Jules e del nostro presidente Tullio che grazie alla loro presenza mi hanno aiutato a sormontare l'handicap e compiere il giro attorno al Gruppo Sella. Un grandissimo e sincero grazie e tutta la mia riconoscenza. Dopo questa meravigliosa giornata con veri amici, amanti della vera montagna, mi sono ripromesso di ritornare, il richiamo delle Dolomiti é irresistibile e la proposta del caro Giordano di ritornarci con 30-40 ciclisti é veramente formidabile. Allora, mettiamoci già al lavoro! Le Dolomiti ci attendono a braccia aperte! Gli anni passano, ma la passione come ai verdi anni, rimane sempre intatta! Giorgio |
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![]() Passo Manghen - m. 2.042 - è il valico che mette in comunicazione la Val di fiemme con la Val Sugana - è un passo non molto frequentato ma molto bello, vario e anche piuttosto duro. Si parte da Molina di Fiemme, Giorgio, Jules ed io, ciascuno con il proprio passo. Per i Primi km. si procede di conserva, facendo l'elastico tra di noi, poi ognuno io indietro e J & G davanti fuori dalla mia vista. La salita è molto varia: un primo tratto di circa 9 km, da Molina al Ponte della Stua, in bosco aperto e pendenze abbordabilissime che non superano il 6%. Dopo il ponte la musica cambia: pendenze mai sotto il 7%, strada stretta in bosco fitto con alberi di una regolarotà impressionante, pochi tornanti e lunghe tirate con numerosi tratti oltre il 10% - finito il bosco ci sono i pascoli con le vacche ed i loro residui che costringono a continui slalom (in discesa bisognerà stare molto attenti). I pascoli si superano con alcuni ripidi tornanti che portano aquota 1.900 poi si gira il costone e il valico è a portata di mano. Incrocio J & G che stanno scendendo perchè Giorgio ha appuntamento con Maria Canins e non vuol tardare. Adesso piove ma ormai sono alla Manghenhutte appena sotto il passo che raggiungo in 3 minuti. Poi sosta al bar e discesa in parte sotto la pioggia, ma la soddisfazione è tanta che non ci bado. Unica difficoltà le vacche che hanno invaso i tornanti e mi guardano con insistenza mentre passo con cautela. Passo Furcia - m. 1.780 - è il valico che è stato l'arrivo della tappa del Giro d'Italia che avrebbe dovuto terminare a Plan de Corones. Jules è andato al Passo Duran mentre Giorgio ed io ce ne veniamo per di qua. Partenza da Longega verso San Vigilio di Marebbe, falsopiano e leggera salita. fino al bivio per Pieve di Marebbe dove effettuiamo il rifornimento dell'acqua. Poi quasi 5 km di salita dura, durissima, sotto il sole che picchia e l'altimetro che non scende quasi mai sotto le 2 cifre, senza un metro per rifiatare - 4 tornanti l'ìultimo dei quali mi è ben impresso nella memoria con Basso e Piepoli che giravano stretti e poco più indietro Simoni. Io giro largo e mi fermo a riprendere fiato, poi l'ultimo km e mezzo e sono sul piazzale. IL valico geografico è 40 metri pù in alto e con Giorgio lo raggiungiamo rapidamente. Rotorno al piazzale e pranzo con minestrone e una meravigliosa suite di costine di maiale (la Rostinciana come la chiamano i toscani). Poi di nuovo giù fino a Longega a riprendere l'auto. ![]() Devo segnalare un episodio che mi ha colpito. Mentre girovagavo per il valico scattando foto sento una voce: "tu sei Piero ed io sono Paolo" pparrebbe un incontro tra apostoli ma non è così: ho incontrato Paolo la prima domenica di settembre del 2004 in cima allo stelvio in occasione della Stelvio-Bike e ritrovarsi dopo 2 anni sempre in cima a un valico è stato per lo menmo sorprendente, o forse non troppo: vuol dire che questo tipo di manifestazioni rappresentano la vera essenza del cicloturismo, dove i tempi non hanno importanza ma l’hanno invece il piacere di pedalare in compagnia e lo spettacolo unico ed impareggiabile delle Dolomiti. Piero |
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