-----------Corvara in Val Badia
---------------14-15-16 agosto 2006

Foto Manghen ----- Foto Furcia ----- Foto Sella Ronda ----- Foto montagne e paesaggi ------Foto di Tullio ------Foto di Jules------Foto di Giordano

Definire meravigliosa la prima edizione della "Sella Ronda Bike Day" è semplicemente riduttivo.
Io ho avuto la fortuna di percorrerlo con due dei grandi vecchi della UIC: · Georges Rossini e Jules Dejace.
Gli assenti hanno sempre torto.
In qualità di presidente, mi permetto di fare un richiamo a questi "assenti"
La nuova gestione della "confraternita" (mi sembra giusto definirla in questo modo) programma solo due appuntamenti all'anno.
· Città di Castello in giugno 2006
· Corvara in luglio 2006
Almeno ad uno di questi, sarebbe auspicabile la vostra partecipazione.
Vorrei raccontarvi cosa ha fatto il nostro vicepresidente Giordano Castagnoli.
Il venerdì sera ha detto: devo telefonare a mia moglie.
La signora era al mare in una zona di Livorno.
Dopo un rapido scambio di convenevoli, la signora si è lamentata del caldo, ed ha chiesto a Giordano come era da lui (evidentemente pensava Città di Castello): "Qui si sta benissimo, ci sono 10°". Insospettita, la moglie, gli chiede dove si trovava e lui, solo in quel momento, gli comunica di essere a Corvara in Alto Adige. (mt. 1555).
Lascio a voi immaginare i commenti della signora.
Con queste parole, vorrei fare i complimenti a Giordano, anche se la trasferta l'ha fatta all'insaputa della moglie.
Ciao a tutti.
Tullio


Rientro a casa con ancora in testa i meravigliosi paesaggi montani di questa regione unica al mondo. Meravigliose Dolomiti che riscopro dopo tanti anni ancora più belle, più affascinanti, ma anche più dure, più faticose ma quanta soddisfazione, dopo tanta sofferenza!
Ho avuto modo di ringraziare la grande Maria Canins, per la sua gentilezza e disposizione per accompagnarci e farci meglio conoscere le sue montagne che con vivo rammarico non ho potuto, causa un incidente meccanico, raggiungerla all'appuntamento sul Passo Sella. Credetemi, dopo essere rimasto senza un freno e visto l'impossibilità di trovare qualcosa per la riparazione, mai mi era passata l'idea di abbandonare, nei punti più ripidi delle discese, ho dovuto spesso scendere e marciare. Ero deciso di non mancare questa occasione e potete immaginare sull'ultimo passo, quello che sentimentalmente ricordo meglio, dopo 55 anni, il mio primo + 2000 metri, il Passo Gardena (scalato nel 1951, venendo da Ponte Gardena) la gioia e soddisfazione mi hanno fatto dimenticare la stanchezza e i dolori ai ginocchi.
Che dire di Jules e del nostro presidente Tullio che grazie alla loro presenza mi hanno aiutato a sormontare l'handicap e compiere il giro attorno al Gruppo Sella. Un grandissimo e sincero grazie e tutta la mia riconoscenza.
Dopo questa meravigliosa giornata con veri amici, amanti della vera montagna, mi sono ripromesso di ritornare, il richiamo delle Dolomiti é irresistibile e la proposta del caro Giordano di ritornarci con 30-40 ciclisti é veramente formidabile.
Allora, mettiamoci già al lavoro! Le Dolomiti ci attendono a braccia aperte!
Gli anni passano, ma la passione come ai verdi anni, rimane sempre intatta!
Giorgio

Tre giorni da leoni: Passo Manghen il Venerdì con Jules e Giorgio, Passo Furcia il Sabato con Giorgio ed infine domenica la sella Ronda. Tre giorni intensi ma di grande soddisfazione. Ma andiamo per ordine.
Passo Manghen - m. 2.042 - è il valico che mette in comunicazione la Val di fiemme con la Val Sugana - è un passo non molto frequentato ma molto bello, vario e anche piuttosto duro. Si parte da Molina di Fiemme, Giorgio, Jules ed io, ciascuno con il proprio passo. Per i Primi km. si procede di conserva, facendo l'elastico tra di noi, poi ognuno io indietro e J & G davanti fuori dalla mia vista. La salita è molto varia: un primo tratto di circa 9 km, da Molina al Ponte della Stua, in bosco aperto e pendenze abbordabilissime che non superano il 6%. Dopo il ponte la musica cambia: pendenze mai sotto il 7%, strada stretta in bosco fitto con alberi di una regolarotà impressionante, pochi tornanti e lunghe tirate con numerosi tratti oltre il 10% - finito il bosco ci sono i pascoli con le vacche ed i loro residui che costringono a continui slalom (in discesa bisognerà stare molto attenti). I pascoli si superano con alcuni ripidi tornanti che portano aquota 1.900 poi si gira il costone e il valico è a portata di mano. Incrocio J & G che stanno scendendo perchè Giorgio ha appuntamento con Maria Canins e non vuol tardare. Adesso piove ma ormai sono alla Manghenhutte appena sotto il passo che raggiungo in 3 minuti. Poi sosta al bar e discesa in parte sotto la pioggia, ma la soddisfazione è tanta che non ci bado. Unica difficoltà le vacche che hanno invaso i tornanti e mi guardano con insistenza mentre passo con cautela.
Passo Furcia - m. 1.780 - è il valico che è stato l'arrivo della tappa del Giro d'Italia che avrebbe dovuto terminare a Plan de Corones. Jules è andato al Passo Duran mentre Giorgio ed io ce ne veniamo per di qua. Partenza da Longega verso San Vigilio di Marebbe, falsopiano e leggera salita. fino al bivio per Pieve di Marebbe dove effettuiamo il rifornimento dell'acqua. Poi quasi 5 km di salita dura, durissima, sotto il sole che picchia e l'altimetro che non scende quasi mai sotto le 2 cifre, senza un metro per rifiatare - 4 tornanti l'ìultimo dei quali mi è ben impresso nella memoria con Basso e Piepoli che giravano stretti e poco più indietro Simoni. Io giro largo e mi fermo a riprendere fiato, poi l'ultimo km e mezzo e sono sul piazzale. IL valico geografico è 40 metri pù in alto e con Giorgio lo raggiungiamo rapidamente. Rotorno al piazzale e pranzo con minestrone e una meravigliosa suite di costine di maiale (la Rostinciana come la chiamano i toscani). Poi di nuovo giù fino a Longega a riprendere l'auto.
Sella Ronda - km 53 e 1.800 metri di dislivello con i 4 passi canonici di Campolongo (m. 1.850) Pordoi (m. 1.850) Sella (m. 1.850) e Gardena (m. 1.850).. E' per me la terza volta della Sella Ronda: la prima nel giugno del 1999 con partenza da Canazei, Pordoi ecc. - la seconda volta nel 2005 con il compianto Giorgio Rocca Gasparo in occasione della Maratona delle Dolomiti - oggi Sella Ronda Day con chiusura delle strade al traffico a partire dalle 8.30 - sapendo che devo pedalare per circa sei ore e tenedo conto delle numerose soste che farò, decido di anticipare tutti ed alle 5.18 lascio Corvara in direzione Campolongo aria frizzante ed assenza totale di traffico che mi permette di sfuttare in pieno il giro dei tornanti sempre all'esterno. Ad 1 km dal valico un cerbiatto ai bordi della strada, investito da poco da un'auto. Scendo su Arabba e dopo caffè e torta di mirtilli inizio la salita al Pordoi - 9 km con passo costante senza troppa fatica, con le prime avvisaglie della marea di ciclisti che mi raggiunge. Scendo verso Canazeiu e mi fermo a Pralongià per altro caffè e torta poi giù fino al bivio per il Sella e quindi risalita. I 4 km che dal pianoro dell'albergo Monti Pallidi portano al valico sono i più duri di tutto il giro. Mentre salgo con fatica ed estrema lentezza sento una voce: "questo dev'essere il nostro amico" la voce viene da Maria Canins che con la divisa dell'UIC mi affianca; col poco fiato che mi rimane rispondo: "Signora, io ho avuto tre idoli: Maurilio de Zolt, Marco Pantani e Maria Canins" lei mi risponde "allora sono in buona compagnia". Ci diamo appuntamento sul valico che raggiungo faticosamente. Passo una buona mezzora in compagnia della Signora Canins che pi riparte non senza aver posato per una foto con me. Io attendo Giorgio, Tullio e Jules e dopo la imancabile ricognizione al valico geografico scendiamo verso Plan de Gralba e poi Passo gardena ed Arabba, mentre il corteo di auto e moto scalpitanti risalgono la strada in senso conterario.
Devo segnalare un episodio che mi ha colpito. Mentre girovagavo per il valico scattando foto sento una voce: "tu sei Piero ed io sono Paolo" pparrebbe un incontro tra apostoli ma non è così: ho incontrato Paolo la prima domenica di settembre del 2004 in cima allo stelvio in occasione della Stelvio-Bike e ritrovarsi dopo 2 anni sempre in cima a un valico è stato per lo menmo sorprendente, o forse non troppo: vuol dire che questo tipo di manifestazioni rappresentano la vera essenza del cicloturismo, dove i tempi non hanno importanza ma l’hanno invece il piacere di pedalare in compagnia e lo spettacolo unico ed impareggiabile delle Dolomiti.
Piero