Madonna del Ghisallo


Mappa----Foto---Altimetria rilevata da CM436M--- Altimetria da www.salite.ch-wVideoclip-


25 marzo 2008
Oggi pellegrinaggio alla Madonna del Ghisallo. Luogo sacro per i ciclisti, almeno per tre motivi: in cima c'è il Santuario della patrona dei ciclisti, poi c'è il nuovo museo del ciclismo voluto da Fiorenzo magni, poi ancora il Passo del Ghisallo è stato un punto di riferimento storico del ciclismo sopprattutto in occasione del Giro di Lombardia. Scelgo il versante di Erba perchè le previsioni danno vento sul lago. Sulla carta le pendenze sono abbordabilissime: in poco più di 16 km si sale di circa 450 metri. Salita da godersi in tutta tranquillità, dato che è la prima della stagione, dopo la frattura al braccio dell'ottobre scorso.
Ma le cose sono andate diversamente. Lascio Erba in direzione Ponte Lambro e al bivio di Castelmarte svolto a destra e mi porto nella Vallassina (solo ora scopro che si chiama così perchè è la valle di Asso). Giro a destra e breve discesa fino al semaforo di Caslino. Aspetto il verde e riparto ma mi accorgo che sono quasi fermo, cambio rapporto ma la cosa non migliora, insisto ed alla fine capisco perchè faccio così fatica: un vento perfido mi soffia in faccia e lo farà per tutta la salita in modo da trasformare una piacevole ascesa in una dura lotta contro il vento. Questo sforzo supplementare non ha però intaccato il piacere della salita. Trovo il passo giusto e percorro la valle: Canzo, Asso, dopo il tunnel breve fermata per un panino, poi il Bivio per Sormano, Barni. Ormai manca poco meno di 3 km. Dopo Barni 1 km all'8%, ma qui sono al riparo del vento ed è quasi un sollievo. poi la strada spiana e dopo Magreglio sono al Valico. Visitola ciesetta con tanti cimeli (la bici di Casartelli) e poi il museo dove in una vetrina ci sono tre maglie gialle che per me sono e saranno sempre un mito: 1938 Bartali, 1948 Bartali, 1988 Pantani. Non me ne vogliano gli altri bravissimi italiani che hanno vinto il Tour. Nel 1938 non ero ancora nato ma nel 1948 mi trovavo ad Alassi (SV) e alle 5 del mattino andavo in stazione ad attendere la Gazzetta xhe arrivava col treno da Milano per poter leggere le imprese del grande Gino. La maglia di pantani è storia più recente, vissuta incollato davanti al televisore, con Pantani che, sotto la pioggia, prima butta bandana ed occhiali e vola via.
Breve sosta al bar e breve chiacchierata con l'amico Johnny da Brembate. Poi discesa vertiginosa con il vento alle spalle fino ad Erba dove, tanto per cambiare, non riesco più a ritrovare il parcheggio dove ho lasciato l'auto.
Piero Rota

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