Giro Passo Fittanze m.1399 (una salita quasi...... impossibile)


5 luglio 2008 - Dopo il giro del Gavia e Mortirolo della settimana scorsa, mi ritrovo con il veronese Giuliano Lattini (UIC n. 261) e i soliti amici mantovani Marco Allevi e Rino Caporali a Sega di Ponton verso le otto di sabato 5 luglio per dare la scalata insieme a una salita che presenta molte incognite di "durezza" per la nostra categoria di vecchietti… Un'ora dopo circa siamo a Sdruzzinà di Ala (160 m) dove comincia la scalata e il nostro calvario. Subito al secondo chilometro dobbiamo superare un "drittone" al 15% che ci mette paura, per fortuna siamo ancora pimpanti e all'ombra. Giuliano piano, piano se ne va e sparisce dalla nostra vista. La strada si inerpica poi altri 3 o 4 km. abbordabili (9-10%) prima di farci vedere l'inferno… Verso il sesto chilometro infatti, ecco un altro drittone impressionante, questa volta in pieno sole. Nel tratto più duro, subito dopo una galleria scavata nella roccia a strapiombo sulla valle, mi ritrovo in affanno e mi devo fermare, come fanno anche Marco e Rino. La pendenza è talmente alta che per risalire in bici dobbiamo fare un centinaio di metri a piedi fino a raggiungere il giro del tornante successivo. Poco dopo uno spiano di 5/600 metri ci dà un po' di coraggio e forza per proseguire, ma dura poco, ci aspettano ancora altri due interminabili chilometri con pendenze impossibili su una strada a serpentina, tracciata questa volta, al "fresco" di una fitta boscaglia… E qui ci dobbiamo arrendere di nuovo, e di nuovo risalire a piedi per un altro centinaio di metri.. Dal 10° chilometro in poi, per fortuna, la strada si fa finalmente "umana" e, con pendenze mai superiore al 7-8%, ci accompagna fino in vetta. Prima dello scollinamento, all'altezza del piccolo villaggio di Sega di Ala ci aspettava Giuliano, insieme arriviamo al passo senza altri problemi, entrambi d'accordo e concordi: salita TROPPO DURA e da sconsigliare a dei comuni mortali come noi… e per me in assoluto la salita più dura mai affrontata.
Ricaricate le pile con un abbondante piatto di salumi e formaggio conditi con due caraffe di buon Valpolicella ci tuffiamo poi in discesa su una bellissima strada, via Fosse/Breonio/Gorgusello/Molina e giù lungo la valle primordiale del rio Progno di Fumane: questa sì una strada veramente suggestiva e abbordabile, da consigliare a tutti i ciclisti: sia in salita che in discesa. Al termine del giro il computer di bordo segnava 110 km e poco più di 1600 m di dislivello.
Aurelio Battiston