Sabato
19 - Con gli stessi equipaggi dello scorso anno: Luca, Maretti,
Giovanni Maddalena ed io, più Giuliano Lattini, Marco Allevi e Rino
Caporali, sabato 20 si parte per Vicoforte di Mondovì dove abbiamo
prenotato presso un Hotel tre stelle da "pellegrini"
In
compenso proprio accanto all'Hotel possiamo vedere e visitare la spettacolare
e grandiosa cupola del Santuario Basilica "Regina Montis Regalis"
costruita tra il 1596 e il 1733: la più grande cupola ad elissi del
mondo larga alla base 37,15 m. e alta 75 m. con un campo pittorico interno
in stile barocco di ben 6032 mq. a tema unico: La Madonna (di cui si illustra
la vita, la missione, l'assunzione e la glorificazione in cielo).
Mai
vista una costruzione così grandiosa, particolare e spettacolare,
in perfetto stato di conservazione.
Domenica 20 - Verso le nove si parte in bici per Prato Nevoso
una salita di 13 km. con una pendenza media del 7,2% dove è previsto
l'arrivo della 15° tappa del Tour intorno alle ore 17,30. Il tempo è
imbronciato e mano a mano che si sale scende anche la nebbia e qualche goccia
d'acqua. Una volta arrivati in cima (fa freddo e c'è un grande umidità)
ci cambiamo tra un baillame di gente e automezzi vari che ancora si devono
sistemare sul piazzale dell'arrivo di tappa.
Salutati Luca e Giovanni per telefono ( loro sono arrivati i cima ben prima
di noi e si sono già posizionati nei pressi del traguardo), noi:
Marco Rino, Giuliano ed io, decidiamo di scendere a valle fino alla prima
bettola/chiosco, per mangiare qualcosa e gustarci poi con più tranquillità
il passaggio della carovana e della corsa. Marco parte un po' prima e, senza
telefonino, irrimediabilmente lo perdiamo
Lo troveremo la sera in
albergo. Io, Rino "il Baffo" e Giuliano ci fermiamo poco prima
delle gallerie a circa 6 km dal traguardo dove c'è una paninoteca
ambulante e qui rimaniamo fermi fino al termine della corsa, godendoci il
passaggio della sempre più lunga carovana pubblicitaria (foto sopra)
e il passaggio di tutti i corridori.
Lunedì
21 - Giornata di riposo del Tour a Cuneo. Verso le 9 siamo in viaggio
diretti in Francia a Jausiers, sede di arrivo della 16° tappa del Tour,
via Colle della Maddalena. Nella piccola cittadina francese (poco più
di mille abitanti) non troviamo posto per la sera e veniamo indirizzati
nella vicina Barcelonnette dove ci sistemiamo senza particolari problemi
presso "Le Grand Hotel" un due stelle posizionato proprio sulla
piazza principale. Il tempo di gustare un abbondante piatto di pasta e una
birra, di cambiarci e via in bici, di nuovo a Jausiers, all'attacco del
mitico Col de la Bonette (montagna spoglia, priva di possibilità
di ristoro) che con i suoi 2802 m. di altezza risulta essere la strada asfaltata
(non il valico posto a 2715 m) più alta d'Europa. Dai 1213 m di Jausiers,
in poco meno di 24 km ci sono da superare quasi 1600 metri di dislivello.
La
giornata è splendida e il caldo comincia a farsi sentire, mano a
mano che si sale perdiamo di vista i nostri scalatori: prima Luca e Giovanni
e poi anche Giuliano. La salita è abbastanza regolare e noi: Marco+Rino
ed io, saliamo di concerto mantenendo una media tra i 7-10 km/ora. Tutto
intorno il corollario delle montagne, caratterizzate dalla poca vegetazione,
si fa sempre più suggestivo. Poco prima del Col de Restefond (2680
m), nel tratto più duro della salita, facciamo una sosta ristoratrice
che ci consente di arrivare prima ai 2715 m del valico e poi, con le poche
forze residue anche ai 2802 m del balcone della cima Bonette (2860 m), stanchi,
sfiniti ma grandemente appagati.
Lo spettacolo che si gode dal piazzale in un susseguirsi continuo di ciclisti
che salgono, sostano e scendono è veramente unico.
Dall'alto si scorge anche la lunga interminabile traccia della strada che
sale da St. Etienne de Tinée che al solo vederla mette i brividi
(quella che scaleranno i corridori il giorno dopo, scalata anche dal sottoscritto
nel 2000) contornata da uno scenario incantevole di cime e montagne spoglie,
poco o per niente innevate. Dopo la doverosa sosta per le foto di rito davanti
alla stele di granito che indica l'altezza e la storia della strada, ci
cambiamo velocemente e riprendiamo la strada del ritorno, che per me (sempre
scortato da Giuliano) si rileverà un vero calvario per i tremori
da freddo e la difficoltà di tenere (dopo l'infortunio al braccio
sinistro) quasi sempre la bici frenata.
Alla
sera ci rifacciamo delle fatiche con un abbondante piatto di verdure miste
e un non ben specificato piatto locale a base sempre di verdure e ingredienti
vari
Per fortuna il vino è vino dappertutto, e non era niente
male
Martedì 22 - Subito dopo colazione, come da programma,
si parte per la scalata al Col de la Cayolle (2326 m) che comincia subito
in periferia di Barcelonnette (1135 m). La salita è lunga ben 27
km con una pendenza media del 4,2% e un dislivello di 1203 metri. La strada
molto stretta dal fondo irregolare e sconnesso risale una valle primordiale
molto verde, in mancanza quasi totale di insediamenti umani. Noi (Marco+Rino
ed io) cominciamo la salita con un certo anticipo per venire poi ripresi
e superati dai soliti "campioni" Luca+Giovanni+Giuliano.La vallata
(valle de l'Ubaye nel Parco Naturale del Mercantour) è lunga e solitaria
e anche in cima non si possono godere di grandi panorami, né a valle,
né a giro, come accaduto sulla Bonette. Una volta, cambiati, rifocillati
e prestati alle solite foto, ci si rituffa subito in discesa (io sempre
scortato da Marco e Giuliano) e alle una del pomeriggio siamo di nuovo a
Barcelonnette, pronti per il pranzo, consumato
sotto
il telone di un locale all'aperto sulla piazza del nostro Hotel.
Poi tutti in macchina a Jausiers a vedere l'arrivo della 16° tappa del
Tour Cuneo/Jausiers di 157 km con i colli della Lombarda (2351 m) e della
Bonette (2802 m). Purtroppo, siamo in ritardo, e la troppa gente già
assiepata lungo il viale d'arrivo non ci permette di essere "attivi"
al passaggio della Carovana Pubblicitaria e tanto meno di vedere i corridori.
Dobbiamo accontentarci di sentire il vocio, gli applausi e il sermone ininterrotto
e assordante dello speaker francese. Ma per fortuna, riusciamo però
a vedere gli ultimi chilometri di corsa sullo schermo gigante posizionato
nella piazza adiacente all'arrivo.
Mercoledì 23 - Rientro in Italia sempre per il colle
della Maddalena e via di tutto gas
per arrivare in tempo a vedere
gli ultimi km del tappone della 17° tappa Embrun/Alpe d'Huez di 210
km con il Galibier/Tèlégraphe, Croix de Fer ed Alpe d'Huez.
- Alle 15,30 - puntualissimi - siamo davanti ai nostri televisori a gustarci
quella che sarà una bellissima tappa, alquanto amara per noi italiani.
Ma tanté. Sempre e comunque: Viva il Ciclismo!.