
Capanne di Carrega - Porta del
Romano
4 ottobre 2008 - Questo dev'essere un periodo fortunato.

Sto
inanellando una serie di salite una più bella dell'altra, almeno a
me così pare. Non sono over 2000 e neppure salite da storia del ciclismo
ma hanno in comune alcune caratteristiche che le rendono molto interessanti:
innanzitutto sono salite impegnative, non brevissime e con pendenze rispettabili,
si svolgono su strade con traffico abbastanza limitato (almeno così
mi è capitato) hanno un ottimo fondo stradale e sono molto piacevoli
sia come paesaggio che come varietà di ambiente. E' questo il caso
delle Capanne di Carrega, sullo stesso crinale di Penice, Brallo, Monte Lesima,
Passo del Giovà, Capanne di Cosola,

crinale
che costituisce il limite settentrionale della Val Trebbia. Con Gabriele Brunetti
avevamo cercato di mettere in piedi un mini raduno con gli amici che abitano
nei paraggi, ma gli impegni di ciascuno hanno fatto si che, come al solito,
mi sono trovato a pedalare in solitudine. Partenza da Cabella Ligure, in Val
Borbera, stesso punto di partenza per le Capanne di Cosola, ed anche i primi
3 km sono in comune. Tempo splendido, non una nuvola, ma fa piuttosto fresco.
Da Cabella al bivio Cosola-Carrega mi scaldo le gambe poi prendo a destra
e breve discesa al ponte sul Borbera. Poi alcuni km di saliscendi sul fianco
destro della valle fino al ponte che permette di passare sul lato sinistro.
Al ponte faccio una breve sosta per foto e filmati e riparto subito con buona
lena per un paio di km. Altra sosta per filmare uno scorcio interessante e
mi accorgo che la videocamera è rimasta sul ponte. Scendo velocemente
a recuperarla e fortunatamente la ritrovo dove l'avevo lasciata anche perché
nel frattempo non è passata nessuna auto. Ritorno sui miei passi e
proseguo fino al cartello che indica Cartasegna. Gabriele mi aveva detto che
da li inizia un tratto duro e così è: tratto duro veramente
con rampe al 12-13% inframmezzate da brevi spianamenti al 5-6% con il risultato
che la media totale di quel chilometro e mezzo non è altissima ma si
fa una fatica boia. Le pendemze, poi, ritornano normali e mi trovo nel bel
mezzo di una battuta al cinghiale, con richiami di cacciatori e cani. Uno
di questi, un cane, che evidentemente della caccia al cinghiale non glie ne
poteva fregar di meno mi segue per un paio di km fino in vista degli abitati
di Connio e Carrega e poi se torna al suo destino. A Carrega breve sosta sulla
piazzetta con rifornimento di acqua.

A
un signore affacciato ad una finestra chiedo se da qui si vedono le Capanne
di Carrega e lui mi risponde "Dopo il Castello" e chiude la finestra.
Riparto curioso di vedere il castello e lo troverè dopo 3 km. Intanto
la strada è uscita dalla stretta valle in cui si era inerpicata e sfocia
in spazi aperti, dominati a sinistra dal Monte Carmo e colorati dai colori
dell'autunno. Il Castello è arroccato su un tornante che mi manda sulla
sinistra verso il crinale dove alla fine scorgo le Capanne di Carrega e il
valico. Mancano 3 km che percorro lentamente. Supero le Capanne di Carrega
e raggiungo il valico che è deserto, solo 2 auto di fungaioli e nient'altro.
Foto e filmati sulla sottostante Val Trebbia e proseguo in falsopiano e poi
leggera discesa fino alla Casa del Romano, Bar tabaccheria da cui si gode
una stupenda visione sul Monte Lesima e sul versante ligure. Ritorno al Valico
e faccio una breve sosta alle Capanne di Carrega per un caffè e della
focaccia e riparto verso Cabella Ligure con il sole che ormai allunga le ombre.
Anche oggi puro divertimento: 43,5 km e 1.111 metri di dislivello in salita,
compreso il tratto che ho ripercorso pe recuperare la videocamera.
Piero Rota