
Col St. Panthaleon
27 settembre 2008 - Ritorno alle origini. Quando, vent'anni
orsono, ho scoperto che andare in bicicletta in montagna era più faticoso
che andare in pianura ma era anche infinitamente più bello, il Col
San Pantaleon (o Panthaleon come riportato in molte carte) era stato una delle
mie prime mete in assoluto, assieme al Gran San Bernardo e ad Oropa.

Adesso, sul finire di settembre ripercorrerò questa strada che allora
avevo trovato in uno stato abbastanza disastrato, con la speranza di arrivare
in cima e vedere il Cervino in tutta la sua maestà. Speranza che si
rivelerà vana perché, a parte qualche squarcio di sereno, il
Cervino è sempre rimasto rigorosamente nascosto tra le nubi. Parto
da Chambave che è quasi mezzogiorno. I primi 4 km, fino a St. Denis,
sono tutti sopra il 7%, tanto per far capire di che razza è la salita.
A fianco della strada ci sono vigne che sembrano curate da giardinieri, grappoli
compatti, rossi e neri, con neppure un acino fuori posto. Dopo il bivio per
Verrayes raggiungo St. Denis dove faccio una breve sosta per mangiare qualcosa,
St. Denis come tutti i paesini che incontrerò in seguito, Del, Plau,
Semon, sono estremamente ordinati con piazzetta in pietra, fontana, bacheca
per gli avvisi. La sensazione è che qui, nonostante si sia in montagna,
fuori dal grande turismo, in ambiente prettamente agricolo, si viva bene.

Dopo
St. Denis, un breve tratto con pendenze lievi poi 3 km piuttosto duri fino
al Piano di Bruson. Siamo più o meno a metà strada. Dopo Bruson
si volta a sinistra e la strada continua ancora per 1 km a salire sul fianco
della montagna poi entra in un'ampia conca chiusa in alto dal Col St. Panthaleon
e punteggiata dai paesini di Del, Plau e Semon. Adesso tira un vento piuttosto
forte che i prende di petto e la fatica aumenta a dispetto delle pendenze
che non sono proibitive. Dopo Semon la strada gira a sinistra e, dopo un piacevole
falsopiano, si congiunge con la strada che sale da Verrayes. Mancano meno
di 3 km in mezzo al bosco di conifere alla fine raggiungo il valico. Del Cervino
neanche l'ombra ma la vista spazia sulla Val Tournenche con Antey St. André
sul fondo e la Magdeleine adagiata sotto lo Zerbion, Si intravedono anche
le prime case di Chamois dopo il costone che lo separa dalla Magdeleine. Adesso
solo discesa a Torgnon con la sua miriade di frazioncine, poi Antey St. André
ed infine Chatillon. Chambave è a 8 km ma con il forte vento alle spalle
la raggiungo in breve alla vertiginosa media dei 40 all'ora.
Piero Rota