
Alpe Giumello - Monte Croce di
Muggio - m. 1.536
19
ottobre 2008 - Avrei dovuto venire ieri, sabato, da queste parti,
ma ci sono venuto oggi, domenica, a causa di un lutto improvviso in famiglia:
la nostra lavatrice, dopo 12 anni di onorato servizio, è di colpo schiattata
e ho dovuto supportare mia moglie Lucia nella sostituzione. Per di più
su queste strade si correva il Giro di Lombardia e non mi sembrava il caso
di infognarmi nell'inevitabile traffico. Domenica mattina alle 11.30 esco
dalla superstrada Lecco-Colico e parcheggio a Bonzeno, a 200 metri dallo svincolo.
Il programma è di percorrere la provinciale di Vendrogno fino a Narro
e poi salire all'Alpe Giumello.

Mi
incammino seguendo le indicazioni per la Valvassina e dopo 3 km (breve galleria
di 100 m.) raggiungo 3 ciclisti fermi a un bivio che mi spiegano che mi trovo
sulla strada per Taceno e non su quella di Vendrogno ma che comunque per l'Alpe
Giumello va bene lo stesso. Proseguo per 3 km in leggera discesa, (altre 3
brevi gallerie) e con una breve risalita raggiungo il centro di Taceno. Proseguo
altri 3 km per Margno e poi au altro km verso Casargo dove trovo il bivio
per Indovero, Narro Alpe Giumello. Mancano 9 km e fino ad ora non ho avuto
problemi: strada buona, traffico accettabile, pendenze abbastanza dolci. Mangio
qualcosa e al momento di entrare in un bar per il caffè mi accorgo
che ho lasciato il portafoglio in auto. Ne farò a meno. Dopo il bivio
in 3 km passo Codesino, Indovero e Narro. Uscendo da Narro eccomi al bivio
dove arriva la provinciale da Vendrogno da cui avrei dovuto arrivare se avessi
seguito l'itinerario originale. A destra si svolta per l'Alpe Giumello, e
si capisce subito che la musica cambia: strada più stretta, asfalto
a tratti liscio a tratti molto ruvido con frequenti buche, traffico molto
limitato e pendenze sovente, molto sovente, sopra il 10%.

Soprattutto
i primi 2 km mi mettono a dura prova poi le gambe si abituano e tornante dopo
tornante (alla fine ne conterò 9) arrivo ad una chiesetta in una specie
di radura. Qui mi fermo a tirare il fiato e le carte mi dicono che mancano
3 km. Ancora qualche breve tratto duro, qualche tornante, l'ombra di un parapendio
che mi passa sulla testa e finalmente raggiungo il cartello di benvenuto all'Alpe
Giumello. Ancora qualche centinaio di metri e sono sul piazzale dove termina
la strada. Qui ci vorrebbe un caffè ma, come ho spiegato prima, non
è il caso di parlarne. Sono le 4 del pomeriggio e mi fermo giusto il
tempo per fare le solite cose (foto, filmati e riposo). Lo sguardo spazia
sulla Valsassina, la Grigna, il Pian delle Betulle. Scendo con prudenza fino
a Narro e poi più velocemente fino a Taceno dove, dopo un veniale errore
di strada che mi costa 1 km in più, risalgo la leggera contropendenza
di 3 km che mi porta allo scollinamento di Pennaso. Breve sosta per fotografare
l'ultima volta l'Alpe Giumello e poi ritorno all'auto. Prossime mete, sempre
più o meno da queste parti, il Monte Generoso e il Lago Luzzone.
Piero Rota
L'Alpe Giumello o Monte Croce di Muggio è il BIG n. 740