Week-Beginning sul Mont Ventoux


Mappa primo giorno --- Mappa secondo giorno --- Foto --- Altimetria da salite.ch

23 settembre 2008 - Di solito le gite si fanno nel fine settimana… noi ci piace farle di martedì e mercoledì…
23 settembre: partiamo in auto col favore delle tenebre alle 5.30 di mattina io e Luca (chi altri?) per dare l'assalto al mitico Mont Ventoux. Giungiamo a Nyons verso le 11, troviamo subito un buon albergo, l'hotel Colombet nella piazza centrale, scarichiamo bici e bagagli e prima delle 12 siamo pronti a partire per un giro di assaggio: il Gigante della Provenza ci aspetterà fino a domani…
Dopo mezz'ora e circa 10 km siamo già seduti a tavola in attesa di due piatti di pasta purtroppo (s)cotta alla francese; meglio che niente… ripartiamo quindi carichi di energie lungo la N93, dopo circa 15 km svoltiamo sulla D126 verso il Col de Soubeyrand, 8 km di piacevole e facile salita, discesa a S.t Sauveur-Gouvernet e dolce risalita tra campi di lavanda fino al Col d'Ey, discesa a Buis les Baronnies. All'uscita del paese prendiamo a destra sulla D147 verso Propiac e l'omonimo colle; 3 km assai impegnativi con molti tornanti in un fitto bosco; lunga discesa a Puymeras, quindi a Mirabel e rientro a Nyons. 100 km e 1600 metri di dislivello; un buon giro di riscaldamento per domani!
Il mattino seguente, dopo una ricca colazione, partiamo alle 8 in punto; l'aria è fresca e il cielo è terso, solo la cima del Mont Ventoux in lontananza è avvolta dalle nubi: speriamo bene…
25 km e giungiamo a Malaucene, dove inizia la salita di uno dei tre versanti del Ventoux, noi però proseguiamo per affrontarlo da Bedoin, il versante classico. Per arrivarci attraversiamo il bel Colle della Magdeleine, in mezzo a dolci colline. A Bedoin facciamo una breve sosta per un panino e si comincia! Dopo un primo tratto facile in mezzo alla campagna troviamo un tornante a sinistra: da qui a Chalet Reynard sono 10 km con pendenza media del 9,5% e un solo altro tornante! La salita però è regolare, immersa nel bosco, traffico zero, ci sorpasseranno giusto un paio di ciclisti (piccoli e magri, loro!)
A Chalet Reynard c'è il bivio con la strada che proviene da Sault, il versante più facile del Ventoux, e da qui in poi ci saranno ciclisti a frotte: mica scemi… Decido di fermarmi al rifugio per rifornirmi d'acqua, Luca invece prosegue e mi aspetterà in vetta; visto così, invece dell'acqua opto per una bella birra fresca e riparto anch'io. Gli ultimi 6 km sono stupendi: sembra di essere su di un altro pianeta, la strada, ora meno ripida, si snoda in mezzo ad un deserto di pietrisco giallo con pochi sparuti cespugli. La sagoma dell'osservatorio e le nubi che circondano la cima rendono ancora più surreale il panorama. A 1 km e mezzo dalla vetta mi soffermo un minuto alla stele dedicata a Simpson, che qui morì durante il Tour del 1967. Arrivo in cima, foto di rito, peccato il panorama offuscato, e giù a capofitto in discesa a Malaucene.
Ci fermiamo a pranzare quasi in fondo alla discesa, ormai sono quasi le due, ma non ci sono problemi...
Sulla strada del ritorno a Nyons facciamo ancora qualche deviazione per raccattare qualche piccolo colle, quelli che il buon Georges chiama "talpaie", ma se ci sono, perché non passarci?
Tornati all'auto, ci diamo una rinfrescata nel bagno dell'hotel che gentilmente ci viene concesso di usare; ci concediamo una bevuta per autocomplimentarci (116 km con 2300 mt di dislivello) e partiamo per il ritorno. Ceneremo lungo la strada, a Savines le Lac, con ancora negli occhi il paesaggio lunare che abbiamo attraversato insieme.
Enzo Santa uic n° 29
Luca Biganzoli


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