Notizzie Turistiche
 
 
     
 

IL LAGO DI GARDA

E’ il più grande dei laghi prealpini, anzi dei laghi italiani. E’ detto anche Benacus (antica denominazione di origine latina). Il livello delle acque è a m. 65 di altitudine, la superficie di Km. quadrati 370, la lunghezza di km. 51.6, la larghezza tra km. 2.4 e km. 17.5 nella parte meridionale. La profondità massima raggiunge m.346. Di origine glaciale, occupa un lungo ed ampio solco fra la Lombardia a ovest, il Veneto a est ed il Trentino a nord. Principale immissario è il fiume Sarca, che entra a nord presso Torbole, emissario il Mincio, affluente del Po, che esce a sud presso Peschiera del Garda. Il bacino meridionale è diviso in due golfi dalla penisola Sirmione, lunga e sottile; la parte settentrionale del lago è invece allungata, chiusa a ponente da dirupi rocciosi e a levante dall’alta dorsale del monte Baldo m. 2218, sempre più stretta risalendo a nord. Il paesaggio è assai vario, ora disteso, ora mosso e selvaggio, sempre molto bello; vi concorrono le acque di intenso azzurro e i colori della vegetazione. Vegetazione di tipo mediterraneo, consentita da un clima eccezionalmente mite, per la latitudine (2-3°C la media di gennaio, 23-25°C quella di luglio): l’ulivo, gli agrumi (limoni e cedri in specie, già coltivati sulla riva bresciana in serre a gradinata dai fitti pilastri di pietra – in particolare a Limone) e oleandri, agavi e palme. Una flora speciale, ricca di specie rare, si trova sul Baldo (orto botanico di Novezzina).La frequentazione turistica è antica ed intensa. Sulla cosiddetta Riviera bresciana, con Salò, Gardone Riviera, Fasano, Maderno Toscolano, Gargnano, si susseguono ville, alberghi, giardini rasserenanti lungolaghi. Sulla sponda meridionale, oltre Desenzano, è suggestiva la penisola di Sirmione (l’antica Sirmio del poeta latino Catullo). Sulla sponda veronese le località più ricercate sono Lazise, Bardolino, Garda, la romantica Punta di S. Vigilio, Torri del Benaco, Malcesine. Riva del Garda e Torbole sono i ben noti siti climatici della sponda trentina. 


GARDONE RIVIERA (BS)

Si dice Gardone e subito si pensa al poeta Gabriele D’Annunzio e alla grandiosa villa monumento, specchi di un’epoca e di uno stile, dove affluiscono visitatori non solo italiani. Il Vittoriale si leva sopra la più elegante e frequentata stazione climatica della riviera bresciana del Garda che si estende in un seguito ininterrotto di ville ed alberghi fino a Fasano.

Giino Botanico Hruska: a pochi passi dal centro è un tipico esempio di giardino in ambiente roccioso. Dal lungolago vista sull’Isola del Garda e sul bacino meridionale del lago.

Villa Alba: Isolata lungo corso Zanardelli, conserva il vasto parco (c. 43.000 m. q.), oggi comunale, ricco di essenze pregiate; la villa, di stile neoclassico, è sede di riunioni e congressi nazionali.

Vittoriale degli Italiani. A Gardone di Sopra, residenza di Gabriele D’Annunzio dal 1921 alla sua morte (1° marzo 1938), è un complesso monumentale che fedelmente restituisce la temperie intellettuale del poeta, in un’ambigua e inscindibile dimensione pubblico-privata. Donato da D’Annunzio stesso allo Stato nel 1923, consta di numerosi edifici disposti in un vasto parco. Soprattutto interessanti: il teatro all’aperto (panorama); il mausoleo con la tomba di D’Annunzio; La nave Puglia, ricostruzione del castello di prora dell’incrociatore Puglia; il MAS 96 dell’impresa di Buccali; la Prioria (visita guidata), l’abitazione del poeta; Lo Schifamondo, nuova casa mai abitata di D’Annunzio, oggi museo con ricordi e cimeli della vita, delle opere e delle imprese del poeta (tra le altre l’aereo del volo su Fiume).


DESENZANO DEL GARDA (BS)

Resti romani, atmosfere veneziane nel porticciolo vecchio e nel nucleo antico, e di fronte l’imprendibile vista sull’azzurro specchi delle acque lacustri: Desenzano offre davvero molti motivi di attrazione. Qui nel ‘400 si teneva uno dei maggiori mercati cerealicoli d’Italia che dettava i prezzi nel territorio veneto, nella Romagna e in parte dei paesi tedeschi.

Da visitare: Il Duomo del sec. XVI (Ultima Cena di G.B. Tiepolo). Museo civico archeologico. In via degli Scavi i ruderi di una villa romana.


SALO’ (BS)

Al riparo di colli di folta vegetazione, segnati di cipressi e ulivi, la cittadina si affaccia al lago, su un golfo della riva occidentale del Garda. Il clima vi richiamò visitatori già dal 1800. Si ricorda anche per liutaio Gaspare di Salò, quinto nel 1540 dalla cui bottega uscirono i primi violini giunti fino a noi. 

Duomo. Portale rinascimentale e campanile eretto sui resti della preesistente chiesa; interno ricco di opere d’arte: S. Girolamo, Deposizione e Redentore al Limbo di Zenon Veronese (1513);  S. Antonio Abate attribuito a Francesco Torbido; un polittico attribuito alla scuola di Paolo Veneziano raffigurante una Madonna, i santi del Romanino; ecc.


SIRMIONE (BS)

Qui il lago di Garda offre uno scenario di luminoso splendore. Amata da Catullo che la cantò in versi commossi, la “pupilla di tutte le penisole”, vigilata a sud da una rocca scaligera, protende nelle acque azzurre il verde tenue degli ulivi che coronano i resti di una grandiosa villa romana. E’ luogo climatico con acque ipertermali che scaturiscono dal fondo del lago a 18 metri di profondità.

L’abitato, a cui si accede per una porta trecentesca, e l’estremità della penisola sono zona pedonale; per raggiungere la zona archeologica delle Grotte di Catullo è in funzione un trenino su pneumatici.

Rocca Scaligera: Poderosa costruzione di tipo veronese, circondata dalle acque, con torri e mura merlate, fu eretta nel sec. XIII da Mastino I della Scala. L’interno è costruito da due recinti; nel primo, dominato dall’ampio mastio, e nel portico adiacente è sistemato un lapidario romano e medievale. Una scala sale ai camminamenti, dai quali e visibile la suggestiva darsena, raro esempio del genere sopravissuto.

S. Maria Maggiore: Chiesa del sec. XV, preceduta da un portico (la prima colonna a sinistra è un miliario del sec. IV), con interno su arconi ogivali recanti affreschi del sec. XV e XVI. Il campanile, incorporato nella casa di fronte, fu ricavato da una torre scaligera.

S. Pietro in Mavino: La più antica chiesa di Sirmione risalente al sec. VIII, rifatta nel sec. XI (ne rimane il campanile) e nel XIV; nell’interno, a una navata, affreschi dei sec. XIII-XIV.

Grotte di Catullo: La zona archeologica, in bellissima situazione panoramica e ambientale, occupa l’estrema punta della penisola, rivestita di ulivi. Comprende ruderi di una villa romana della prima età imperiale: gli scavi hanno messo in luce ambienti sotterranei, un criptoportico, una piscina riscaldata, un’aula e un corridoio, al cui fondo è la cosiddetta trifora del paradiso. All’ingresso è un piccolo antiquarium, con mosaici pavimentali, frammenti di affreschi, oggetti in bronzo ceramiche, monete.


RIVA DEL GARDA (TN)

Strategia navale: con duemila buoi e alcune centinaia di uomini, il veneziano Stefano Contarini fece inopinatamente passare (aprile 1440), per il passo San Giovanni e la montagna di Nago, dall’Adige al lago, le sei galee e le venticinque imbarcazioni che gli permisero, con una battaglia navale tra Torbole e il Ponale, di strappare a Filippo Maria Visconti, duca di Milano, il luogo (che peraltro la Serenissima tenne solo pochi decenni). Affacciata al lago di Garda al termine della sua stretta propaggine settentrionale, la parte più antica con ancora qualche sapore veneziano, distesa verso il Sarca con un’espansione di ville, viali,parchi, la cittadina racchiude tuttora un elevato valore strategico, ma nell’ambito della singolarità paesistica, delle atmosfere ambientali, della villeggiatura climatica.

Piazza III Novembre: Centro della cittadina, aperta sul lago e cinta in parte da portici; vi domina la torre Apponale, del sec. XIII-XIV; sul lato opposto il Municipio (1482), ad angolo con il trecentesco palazzo Pretorio, sotto i cui portici sono poste diverse lapidi romane e medievali.

Rocca: Quadrilatera con torri angolari ed un possente mastio, è circondata dalle acque del lago. Edificata del sec. XII, fu poi ampliata dagli Scaligeri e dai Veneziani e trasformata in caserma dagli Austriaci nell’800. Successivamente restaurata, ospita la Biblioteca e il Museo Civico. All’interno di quest’ultimo, un Pinacoteca con opere di Giuseppe Craffonara (1790 – 1837), di Riva, maggior esponente della pittura neoclassica del Trentino. Inoltre custodisce in varie sale interessanti reperti del villaggio palafitticolo del lago di Ledro, raccolte di fossili e naturalistiche, cimeli locali, attrezzi dell’artigianato trentino, armi antiche, dipinti e stampe. Al di là della Rocca, in un giardino, è l’ingresso alla spiaggia degli olivi.

Inviolata: Chiesa barocca a pianta ottagonale, iniziata nel 1603 da un ignoto architetto portoghese, con elegante interno, ricco di stucchi e dipinti e con chiostrino del sec. XVIII.

Escursione:

Alla Cascata del Varone, km. 4 a nord lungo la strada per tenno ed il Passo del Ballino; precipita da un’altezza di 87 m. in un enorme orrido nella roccia.

A Torbole, km. 4 lungo la riva orientale, elegante villeggiatura affacciata sul lago. Da qui proseguendo per km. 2, le Marmitte del Giganti, fenomeno di erosione glaciale, visibili lungo la panoramica statale che sale a Nago e su quella che da Nago Scende ad Arco.


MALCESINE (VR)

Un dedalo di viuzze percorre l’abitato vecchio, ai piedi del Castello, che da uno sperone di viva roccia domina il lago. Goethe che lo disegnava nel suo album,come oggi i gitanti lo fotografano, fu sospettato di essere una spia dalle guardie della Serenissima, in diffidente declino. Sulla riva orientale del lago, ai piedi del monte Baldo, il luogo è oggi signorile soggiorno climatico.

Castello Scaligero: Domina il nucleo antico dell’abitato (si noti il rinascimentale palazzo dei Capitani del Lago), eretto forse dai Longobardi, fu poi trasformato in fortilizio con mura merlate e solido mastio pentagonale. Vi è sistemato un piccolo museo con materiale archeologico, armi, cimeli risorgimentali e di storia locale. Annessi, nella Casermetta (palazzo inferiore che alloggiava la guardia) una Raccolta di Storia naturale relativa al Garda e al monte Baldo e una sala dedicata a Goethe.

Escursioni:

A Tratto Spino m. 1780, per funivia in 15 minuti, con viste panoramiche sul crinale del monte Baldo e sul lago (nuove cabine girevoli che consentono una visione del panorama a 360°).. Località frequentata per gite e sport invernali, è raggiungibile anche a piedi, per sentiero (7-8 ore), passando per la Riserva naturale integrale di Selva Pezzi ( dal termine dialettale “pez”, che indica l’abete rosso) che si stende per circa 200 ettari.

A Brenzone, km. 8 scendendo lungo la gardesana, comune sparso formato da sei frazioni disposte lungo la riviera e sul declino del Baldo. In loc. Castelletto di Brenzone, l’antica chiesa di san Zeno (sec. XII), con protiro pensile e campanile a bifore, custodisce interessanti affreschi duecenteschi.


GARDA (VR)

In un golfo del lago di cui è luogo eponimo (forse dal tedesco “Warte”, guardia, fortezza; tale era la rocca scomparsa) il luogo ha sapidi frammenti antichi, la serenità del lungolago e intorno l’accennare dei neri cipressi tra le ville. E’ nota località di soggiorno.

La Parrocchiale settecentesca ha il campanile del sec. XV e resti di un chiostro della stessa epoca. La torre dell’Orologio immette nel caratteristico nucleo antico, affacciato al lungolago alberato, nel quale sopravvivono brani del vecchi tessuto edilizio.

Escursioni:

Alla punta di San Vigilio, km. 3, uno dei luoghi più celebri del lago, tra cipressi e limonaie, con l’antica chiesetta di S. Vigilio e la cinquecentesca villa Guarienti (famiglia imparentata con i Savoia), forse su disegno di Michele Sanmicheli.


BARDOLINO (VR)

Bardolino sorge sulla riviera orientale del lago di Garda su un territorio collinoso, stretto tra il lago ad ovest la collina morenica di separazione ad est tra il lago stesso e la valle dell’Adige ove essa sbocca nella Pianura Padana. Il territorio comunale ha una superficie di 5.428 ettari di cui circa 1.574 ettari di terra e 3.836 di lago; confina a nord con Garda, ad est con Costernano, Affi, Cavaion e Pastrengo; a sud con Lazise, ad ovest con la provincia di Brescia: La quota del Capoluogo è di 65 m. s.l.m. Il Comune di bardolino ha una economia a carattere turistico incrementato dalla produzione vinicola particolarmente pregiata. Infatti da bardolino prende il nome il notissimo vino che contribuisce a rendere la località famosa. L’origine del paese è assai remota e risale certamente alla civiltà palafitticola Italica; tracce di un villaggio palafitticolo sono presenti in Cisano (oltre che in altri Comuni a sud di Bardolino). Il nome trova origine probabilmente in un patronimico germanico: “Bardio” o in quello di “Pardali o Bardali” figlia del re Aulete fondatore di Mantova. Numerosi sono i reperti che attestano una vista nel territorio in epoca romana, come monete, cippi, lapidi, sculture, alcuni visibili in molte parti del territorio comunale, nonché reperti cimiteriali. Anche molti toponimi locali testimoniano una civilizzazione latina; con essi molti avanzi di strutture murarie romane documentano la presenza di costruzioni fisse. Non è da dimenticate la tradizione di una predilezione dei Romani per il Garda, che trova tra gli elementi principali la Sirmì delle terme di Catullo. Successivamente bardolino dovette seguire le vicende delle varie invasioni e dominazioni Longobarde, Gote, Visigote, Franche; a tale epoca qualcuno fa risalire la prima apparizione ufficiale del nome di Bardolino. Infatti durante la visita al lago di Garda di re Pipino, spintosi fino a Malcesine, il re stesso avrebbe concesso al Monastero di S. Zeno in Verona la chiesa di S. Zenone situata in Bardolino, con tutte le sue pertinenze. Tra l’829 e 856 venne combattuta una battaglia tra gli abitanti del Benaco ed i Veronesi. Tutto il territorio rivierasco del Garda, in quel periodo, venne a costituire un’unica unità amministrativa con capoluogo in Garda che acquistò a poco a poco tanta importanza da far sostituire al lago il proprio nome a quello originario di Benaco. Nel periodo suaccennato il territorio si premunì, contro invasioni e scorrerie, con la costruzione di castelli e rocche. Il primitivo castello di Bardolino fu edificato verso la fine del IX secolo, quando Berengario autorizzò gli abitanti del lago a costruire fortilizi di protezione.Successivamente il castello fu rifatto ed ingrandito fino all’epoca degli Scaligeri, quando assunse la forma ancora oggi visibile in avanzi e tracce, nelle torri, nelle porte e nella disposizione delle strade. In una mappa del 1439, conservata nell’Archivio di Stato di Venezia, risulta già nettamente delineata la topografia locale con cinta muraria quadrata aperta verso il Lago, quattro torri ai lati, due porte (porta S. Giovanni verso Garda e porta Verona a Sud) le chiese di S. Severo dell’893 (l’attuale costruita su di un tempio preesistente come indicano le fondazioni absidiche messe allo scoperto), San Zeno fuori delle mura (costruzione questa che presenta evidentissime analogie col Mausoleo di Galla Placidia in Ravenna: stessa struttura architettonica, medesimi elementi e persino anche qui materiali provenienti da costruzioni del periodo ellenistico; le frazioni di Calmasino (Cal Mastin) e Cisano (Zisan)già delineate. Già nel 1100 è ricordato il Comune autonomo di Bardolino e nel 1222 si rammenta una “corporazione” di famiglie che aveva l’esclusiva della pesca lungo la spiaggia del territorio comunale.. Questa attività ha dato al nucleo abitato la forma tipica del villaggio di pescatori: a pettine. Le case vengono costruite una dietro l’altra a partire dalla prima che sorge sulla spiaggia. Le vie sono perpendicolari al litorale per agevolare il trasporto delle barche al sicuro davanti a casa. Successivamente bardolino seguì le sorti della signoria Veronese degli Scaligeri, poi subì il dominio Visconteo e dal 1405 al 1797 quello della Serenissima Repubblica di Venezia. Durante quest’ultima epoca, Bardolino fu centro della dura lotta tra i Visconti e Venezia, per le battaglie navali sul Garda. Nel 1526 Bardolino fu saccheggiata dai Lanzichenecchi che catturarono numerosi cittadini a scopo di riscatto. Successivamente bardolino conobbe un lungo periodo di pace. Nel 1798 passò sotto l’Austria con tutto il territorio della Repubblica Veneta; poi sotto il Regno d’Italia Napoleonico e quindi fece parte del regno Lombardo-Veneto. In questo periodo Bardolino divenne capoluogo di uno dei 13 distretti della provincia di Verona, comprendendo nella propria circoscrizione tutti i Comuni della riva veronese del Garda da Malcesine a Lazise, compreso Castelnuovo. Nel 1848 si ribellò alle truppe austriache con conseguenti reazioni: incendi, saccheggi e fucilazioni. Nel 1866 Bardolino entro a far parte del Regno d’Italia.


LAZISE (VR)

Il porticciolo, che è un resto della darsena dove gli scaligeri, prima,i Veneziani, poi, ricoveravano la flottiglia armata, offre una scena delicata e antica, affacciata, dalla riva orientale, alle ampie acque del Garda meridionale. Attorno il borgo, sito climatico, è un quadrato cinto da mura sullo sfondo degli uliveti.

Il Castello: rinnovato dagli Scaligeri /sec. XIV), con cinque torri e mastio, una cerchia di mura racchiude il centro storico.

S: Nicolò: Presso il porticciolo, è una chiesetta risalente al sec. XII; all’interno affreschi di scuola grottesca. Accanto sorge il basso edificio cinquecentesco dell’antica Dogana veneta, con portico verso il lago.


PESCHIERA DEL GARDA (VR)

Il Mincio, l’emissario, lascia la riva meridionale del lago in apertissimo paesaggio. Le anguille della romana “Acrilica Pischeriae” – da cui il nome attuale della cittadina – sono un ricordo erudito, in Plinio il vecchio, e un’allusione araldica nello stemma comunale. Della sua storia di piazzaforte ci sono la definizione dantesca “bello e forte amese”, il contributo veneziano che impronta garbatamente l’abitato, le aggiunte napoleoniche e più quelle austriache che ne fecero uno dei vertici del Quadrilatero (gli altri furono Mantova, Verona e Legnago) che condizionò la storia militare del Risorgimento.

Palazzina del Comando di Presidio. Nota per il convegno dell’8 novembre 1917, dopo la rotta di Caporetto, nel quale fu deciso di organizzare una nuova linea di difesa sul Piave, prospetta sui giardini del parco Catullo, cinto da uniformi edifici militari; in una sala, piccolo museo militare. Interessante è la vista della parte meridionale della cittadina, formata da abitazioni civili allineate su un regolare tracciato di vie. Qui, lungo il lato sud dei bastioni difensivi, si apre la porta Brescia, uno degli antichi ingrassi alla piazzaforte.

Santuario della madonna del Frassino: situato a 2,5 km. a sud ovest al di là dell’autostrada. Originario del sec. XVI e rinnovato nel 1910, contiene dipinti del sec. XVI e XVII, un pregevole organo settecentesco di Gaetano Callido e stalli corali del 1625.

Gardaland: Il più grande parco italiano di divertimenti, con giochi spettacolari e numerose attrazioni.

Per la visita ai centri del Garda si consiglia di prendere i battelli o gli aliscafi della Navigarla. Tutte le informazioni necessarie (orari, informazioni, e l’acquisto dei biglietti) si possono avere presso le biglietterie della società che sono situate in tutti i paesi presso i punti d’imbarco.