HOME Rubriche
Il passo Mariech
Valdobbiadene è esattamente a 100 chilometri da Trento su strada scorrevole. Con questo preambolo Tullio mi ha convinto che valeva la spesa fare questa “stupenda” trasferta per conquistare i mt 1.540 del Valico Mariech, n. 1745 del catalogo di Rossini. Non ho tenuto conto che il 20 aprile la forma poteva essere approssimativa. Gli ho chiesto a che quota si trovasse Valdobbiadene. Mt. 252 slm, mi ha risposto, al che mi sono fatto i conti, ed il dislivello di mt. 1.288 mi risultava inferiore al nostro Bondone di ben 170 metri. Ho accettato la trasferta.
Giornata meravigliosa, quasi troppo calda. Nel programma si supponeva di farci, dopo il Mariech, anche il passo di San Boldo a quota mt. 706, andata e ritorno per circa altri 70 km, perciò abbiamo parcheggiato circa 500 metri dall’inizio della salita. Pertanto riscaldamento inesistente.
Va fatto un distinguo: la strada è perfetta, ed il paesaggio stupendo, ma i 18 chilometri di teorica salita, non sono teneri, anche in considerazione che ci sono due discese che alla fine ci hanno portato il dislivello a mt. 1.350.
La sorpresa è iniziata a mt. 1.200 di quota. Ai lati della strada c’era neve.
Tullio, molto più allenato di me, cercava di incitarmi e mi spronava a tener duro.
La mia volontà mi ha consentito di arrivare al valico, ancora coperto di neve.
Speravo ci fosse un rifugio od un locale dove rifocillarci.
Purtroppo al 20 di aprile, la malga ristorante era ancora chiusa.
Fatte le foto di rito, siamo scese a Valdobbiadene. Qui Tullio mi invitava a proseguire per Follina, Tovena ed il passo San Boldo.
Poichè erano già le 12.30, gli ho detto che prima avremmo dovuto mangiare e poi il resto del giro.
Pranzato, per fortuna Tullio ha accettato di raggiungere il passo San Boldo in macchina. Ne valeva la spesa.
Il tratto di strada da Valdobbiadene a Combai è stupendo.
Il passo di San Boldo favoloso, con le gallerie costruite dagli austriaci durante la prima guerra mondiale, in soli 100 giorni.
È vero che ho maledetto Tullio durante tutta la salita al Valico Mariech, ma sono soddisfattissimo di averla fatta.
Pompermaier Dimitri socio n.93
Le foto dell’impresa:
Va fatto un distinguo: la strada è perfetta, ed il paesaggio stupendo, ma i 18 chilometri di teorica salita, non sono teneri, anche in considerazione che ci sono due discese che alla fine ci hanno portato il dislivello a mt. 1.350.
La sorpresa è iniziata a mt. 1.200 di quota. Ai lati della strada c’era neve.
Tullio, molto più allenato di me, cercava di incitarmi e mi spronava a tener duro.
La mia volontà mi ha consentito di arrivare al valico, ancora coperto di neve.
Speravo ci fosse un rifugio od un locale dove rifocillarci.
Purtroppo al 20 di aprile, la malga ristorante era ancora chiusa.
Fatte le foto di rito, siamo scese a Valdobbiadene. Qui Tullio mi invitava a proseguire per Follina, Tovena ed il passo San Boldo.
Poichè erano già le 12.30, gli ho detto che prima avremmo dovuto mangiare e poi il resto del giro.
Pranzato, per fortuna Tullio ha accettato di raggiungere il passo San Boldo in macchina. Ne valeva la spesa.
Il tratto di strada da Valdobbiadene a Combai è stupendo.
Il passo di San Boldo favoloso, con le gallerie costruite dagli austriaci durante la prima guerra mondiale, in soli 100 giorni.
È vero che ho maledetto Tullio durante tutta la salita al Valico Mariech, ma sono soddisfattissimo di averla fatta.
Pompermaier Dimitri socio n.93