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Punta Veleno, 17 maggio 2012
Ci voleva il Giro del Trentino per spingermi ad affrontare questa salita, che avevo già in testa da parecchio tempo, ma soprattutto per trovare un paio di compagni di viaggio.
Parto di buon mattino con Mattia e Piero, parcheggiamo l’auto alla periferia di Affi, e poco prima delle 9 siamo in bicicletta; raggiungiamo Costermano usufruendo di una bella pista ciclabile, quindi svoltiamo a sinistra per raggiungere Garda, in riva all’omonimo lago, che costeggeremo fino a Brenzone. Per tutto il tratto di circa 23 km avremo il vento contro, ma per fortuna incontriamo un folto gruppo di ciclisti tedeschi e ne approfittiamo per metterci a ruota. Poco prima di Brenzone decido di lasciarli andare, la velocità è troppo sostenuta, oltre i 30 all’ora, e vorrei arrivare alla salita con ancora un po’ di energie!
La salita
Si fa subito sul serio, ma dopo un chilometro sempre oltre il 10% la strada spiana fino al borgo di Castello di Brenzone, dove inizia la vera salita; la imbocchiamo sulla destra e da qui, per 6,5 km non concede respiro, la strada è stretta, in ambiente solitario e per fortuna abbastanza ombreggiata, la pendenza praticamente non scende mai sotto il 10%, con tratti ben oltre il 15%; il mio computer rileverà un massima del 26%; i 20 tornanti, tutti numerati, la rendono forse un pochino più umana, in effetti l’ho patita meno dello Zoncolan, una salita con pendenze analoghe che però di tornanti nella parte dura ne ha uno solo. Gli ultimi 1500 metri sono per fortuna decisamente di relax, bellissimo il passaggio in una gola a strapiombo con vista sul lago.
Finalmente in vetta, immancabile foto al cartello e iniziamo a scendere nella bella vallata di Prada Alta, con scorci sul lago 1000 metri più in basso.
A Prada, deviazione verso il ristorante “il Carrettino”, proseguendo poche centinaia di metri si raggiunge la Sella di San Bartolomeo a quota 937 m. nei pressi dell’omonima chiesetta, ritorno al ristorante e sosta con gnocchi, tagliolini ai funghi e immancabile strudel.
Ripartiamo in discesa, superiamo il Passo dello Sceriffo m. 745, poi però, ancora in discesa, mi lascio sfuggire la deviazione per il vicino Passo di Lumini m. 695, quando me ne accorgo ormai è tardi e non ho voglia di tornare indietro in salita; avrò così un buon motivo per tornare!
A Caprino Veronese, prima del ritorno all’auto, la gita prevede di risalire a Spiazzi per una doverosa visita al Santuario di Madonna della Corona, incavato nella parete a picco verso la Val Lagarina, 9 km di salita ben spesi!
Dati del la gita: 85 km. con 1950 m. di dislivello
Enzo Santa socio UIC n° 29
Mattia Gandaglia
Piero Mezzo
Mattia Gandaglia
Piero Mezzo